LAURA LANA
Cronaca

"Intrappolato nel corpo sbagliato", Marco Termenana racconta la storia di Giuseppe, il figlio suicida a 21 anni

Cologno, la dolorosa testimonianza in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. "La mia disperazione viene sempre scambiata per coraggio”

Marco Termenana

Marco Termenana

In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, stasera alle 21 nella sala Pertini di villa Casati di Cologno Marco Termenana  presenterà il libro “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli“, scritto per ricordare Giuseppe, morto suicida a 21 anni. "Non è la prima volta che la storia di Giuseppe viene raccontata per aiutare a far riflettere altri – commenta l’autore –. Credo che, dopo anni che giro per l’Italia, la mia idea fissa si conosca: ho scritto solo per ritrovare mio figlio, perché il dolore era ed è atroce e non si sopravvive senza un adeguato meccanismo compensativo, che ho trovato nella scrittura". La storia racconta il mal di vivere di chi si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato in un corpo “sbagliato“.

La storia di Giuseppe è anche la storia di Noemi, alter ego femminile, che assume contorni definiti nella vita dei genitori solo nel momento in cui si toglie la vita. Tragedia non solo di mancata transessualità ma anche di mortale isolamento. "La mia disperazione viene sempre scambiata per coraggio. Il mio raccontare le cose in modo schietto e verace, da quello che ho capito, aiuta a riflettere e a sviluppare un’azione di autodiagnosi. Ed è questo quello di cui abbiamo bisogno, indipendentemente dal transessualismo e dall’hikikomori".

A Corsico per celebrare la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia la rassegna teatrale “Corsico a ScenAperta”, organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione culturale Pantakin, propone uno spettacolo sul tema. Domani alle 21 in via Cavour (Fontana dell’Incontro), la Compagnia teatrale Miritello-Torlasco porta in scena “La madre del marito di mio figlio”, una commedia con protagoniste Luisa e Alba, due signore milanesi con stili di vita e personalità molto diverse, che devono organizzare la festa per l’unione civile dei loro figli. Una storia di amicizia e riflessioni sulle tematiche dei diritti civili per la comunità LGBTQ+.

Lo spettacolo è messo in scena grazie all’importante contributo di Agedo (Associazione genitori di omosessuali, la onlus presenterà le proprie attività prima dello spettacolo), che sostiene le famiglie e promuove i diritti civili e i cambiamenti sociali. La serata è supportata anche dal Coordinamento genitori democratici che organizza iniziative di tutela dei diritti, in particolare di bambini e ragazzi.