Massimo Marazzini, l'alpinista milanese e la caduta fatale: ecco cosa è successo

L'esperto membro del Cai è precipitato in un dirupo sul Pizzo Andolla, salvi gli altri tre escursionisti. Il cinquantaseienne era un istruttore regionale

Massimo Marazzini, istruttore regionale di alpinismo al Cai

Massimo Marazzini, istruttore regionale di alpinismo al Cai

Milano - Le montagne innevate a fare da sfondo costante alle foto condivise sui social. Istantanee che raccontano più di mille parole la passione di una vita di Massimo Marazzini, istruttore regionale di alpinismo alla "Scuola intersezionale Guido della Torre" di Legnano. Tutto cancellato in pochi secondi da una caduta in un dirupo, lungo il sentiero che porta al Pizzo Andolla, che con i suoi 3.654 metri domina l’Alta Valle Antrona al confine tra il Piemonte e la Svizzera: il corpo del cinquantaseienne, originario di Parabiago ma residente a Milano, è stato recuperato nel primo pomeriggio di ieri, a diverse ore dal salvataggio dei tre compagni di cordata.

Secondo le prime informazioni, i quattro alpinisti sono stati partiti dal rifugio Andolla (a quota 2.061 metri) per raggiungere una delle cime più alte della Val d’Ossola, nel territorio della provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Il primo a preoccuparsi è stato, attorno alle 20 di domenica, il gestore del rifugio, che, preoccupato per il mancato rientro del gruppo, ha lanciato l’allarme. Poco dopo, è arrivata alla centrale di Torino del soccorso alpino la richiesta di soccorso da parte di tre dei quattro escursionisti, che tramite l’app GeoResQ hanno anche riferito della caduta del quarto componente della comitiva.

Le forti raffiche di vento hanno inizialmente impedito l’utilizzo di elicotteri, e così quindici tra sanitari e addetti al soccorso alpino sono partiti a piedi quando il sole era ormai tramontato. All’una, i tre superstiti sono stati raggiunti, vicino alla pietra sotto la quale si erano accampati, e accompagnati in buone condizioni al rifugio, dove sono arrivati sani e salvi alle 4.

Le ricerche di Marazzini sono ricominciate all’alba, anche con l’ausilio di un elicottero decollato dopo il miglioramento delle condizioni meteorologiche: nel primo pomeriggio, il corpo del cinquantaseienne è stato ritrovato in fondo al dirupo. Da più di trent’anni, l’alpinista lavorava in una ditta dell’hinterland specializzata nella produzione di riduttori per l’industria siderurgica e per altri comparti: era il responsabile qualità e collaudo, come si legge sul suo profilo Linkedin.

 

 

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