Milano – Gli antagonisti e i Giovani palestinesi che sfilano da Porta Venezia a piazza Missori, mentre a un paio di chilometri di distanza, il largo Cairoli, va in scena il presidio della Lega in sostegno a Israele. Il pomeriggio delle manifestazioni contrapposte a Milano, con un imponente schieramento di forze dell’ordine, si è chiuso senza incidenti. È diventato un caso invece il cartello che inneggiava ad Hamas comparso in coda al corteo pro Palestina e dal quale gli organizzatori si sono dissociati.
Il corteo antagonista
Il corteo della “Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale” insieme ai Giovani palestinesi d’Italia è partito da piazza Oberdan intorno alle 15.30 preceduto dallo striscione che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza e sul quale si leggeva “Niente da festeggiare (riferito alla festa delle forze armate che si celebra il 4 novembre, ndr), Stop War, Stop Racism”.
In 4.000 per la Palestina
Srotolata tra i manifestanti anche una grande bandiera palestinese mentre nel mezzo del serpentone di persone veniva issata un’altra bandiera della Palestina con la scritta Restiamo Umani. Alla marcia che ha sfilato in corso Venezia, via San Damiano, fino a largo Augusto per poi terminare in piazza Missori, hanno partecipato circa 4.000 persone.
Il cartello per Hamas
Tanti gli slogan per la “Palestina libera” ma anche contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu. In coda al corteo anche è apparso anche un cartello che inneggiava ad Hamas firmato dal Partito Leninista d’Italia. Alla fine della manifestazione musica e una fotografia di Netanyahu e Giorgia Meloni proiettata sul muro del palazzo dell’Inps.
“Sono degli idioti, ci dissociamo”
"Sono degli idioti, ci dissociamo da quel cartello. Lo facciamo noi, Milano Antifascista, e tutte le sigle, anche palestinesi, che hanno partecipato al corteo". Così Valter Boscarello, portavoce di Milano Antifascista, organizzatore del corteo antagonista, commentando il cartello che inneggia vaad Hamas comparso durante la manifestazione e sul quale c’era la "firma” del Partito Marxista Leninista d’Italia. Avvicinati dall’Adnkronos, i manifestanti avevano giustificato il loro sostegno al gruppo dicendo che “Hamas rappresenta l'unica vera Resistenza anti-imperialista per la Palestina”. “È una stron... quella che dicono – dice Boscarello – Se è vero che Israele si sta comportando male nei confronti dei palestinesi, è anche vero che Hamas poteva e doveva evitare quello che ha fatto. La loro non è Resistenza e non può essere comparata alla Resistenza italiana. I tizi del Partito Marxista-Leninista italiano sono tre in tutta la Lombardia, credo. Sono fuori luogo e fuori dalla Storia”.
Il palco di largo Cairoli
Mentre il corteo antagonista sfilava per il centro, in largo Cairoli si susseguivano gli interventi degli esponenti leghisti, ai quali si sono aggiunti il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e anche di un operaio italo-marocchino di Sassuolo Ayoub Ouassif che ha accusato Hamas di “utilizzare la religione per i suoi scopi criminali”. Il comizio finale è stato del vicepremier Matteo Salvini che ha accusato i manifestanti del corteo antagonista di essere “intolleranti”: “Sono loro gli ultimi fascisti”, ha detto dal palco.
Salvini: “No alla paura”
Il leader della Lega ha detto che “L’Italia non può aver paura, l'Occidente non può avere paura, la democrazia non può avere paura. Chi ha paura – ha aggiunto citando Paolo Borsellino – muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”.
“Antisemitismo cancro da estirpare”
"L’antisemitismo – ha detto ancora Salvini – è una piaga virulenta, è un cancro penso che il problema lo dobbiamo affrontare con serietà e determinazione anche in casa nostra. Israele ha diritto di esistere senza se e senza ma, ma l'obiettivo finale non può essere che due popoli, due Stati, che vivano vicini, senza allarmi antiaerei e senza bunker”.