Piazza della Scala, Milano manifesta per Masha Amini e i diritti delle donne in Iran

Al grido di "Donne, vita, libertà", centinaia di persone si sono radunate per ricordare la giovane uccisa dalla "polizia morale" di Teheran per non aver indossato correttamente il velo

Donna, vita, libertà

Queste parole, pronunciate in iraniano e in italiano, sono scandite dalle centinaia di persone radunate in piazza della Scala a Milano per fare sentire la propria voce al fianco delle donne dell'Iran. Due settimane dopo la morte Mahsa Amini, uccisa dalla "polizia morale" di Teheran per non aver indossato correttamente il velo, la rabbia è ancora forte. A Milano come in altre piazze nel mondo, le comunità  iraniane si raccolgono assieme ai cittadini in quella che ormai è diventata una battaglia per la libertà non solo nei paesi islamici

Il gesto simbolico

Durante la manifestazione una ragazza davanti a tutti si è tagliata una ciocca di capelli, gesto simbolo della protesta. Il nome di Mahsa viene urlato più volte, simbolo dell'oppressione della violenza del regime degli Ayatollah. "No alla Repubblica Islamica. Libertà per l'Iran" è l'altro slogan urlato in diverse lingue mentre i manifestanti alzano diverse immagini di Mahsa. Non sono mancate anche grida di rabbia contro il presidente Raisi.

Il messaggio

"Siamo arrabbiate, tremiamo di rabbia. Ma non rimarremo in silenzio. Siamo arrabbiate per i 40 anni di oppressione. Ci hanno separato dai nostri compagni di classe fin dall'infanzia per non commettere peccato. Ci hanno impedito di baciare: pensavamo di poter fermare l'amore. Ma noi donne iraniane abbiamo scoperto i nostri capelli, nell'intimità delle nostre case, delle montagne, delle pianure e dei deserti. Ovunque non ci fosse traccia della tua polizia morale. Noi donne iraniane siamo scese in piazza unite. Non siamo sole: gli stessi compagni da cui ci avevano diviso, oggi ci accompagnano. Siamo scese in piazza per dirvi che l'amore vince sulla censura. Vuol dire che là donne è vita. La donna è libertà". Questo il messaggio letto in lingua iraniana e italiana nel corso della manifestazione.

 

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