Milano, Collettivi in protesta davanti alla sede Eni di corso Buenos Aires

Gli studenti hanno fatto sapere che continueranno "a lottare e a riempire le piazze partendo dallo sciopero globale di Fridays For Future il 23 settembre"

Milano, 16 settembre 2022 -  "L'anno scolastico è ricominciato, e noi studenti continuiamo a opporci a questo sistema, a riprenderci il presente per costruire il futuro".  E' così che esordisce il Coordinamento dei Collettivi studenteschi sul suo profilo Facebook accanto a fotografie che immortalano la manifestazione davanti alla sede Eni di corso Buenos Aires a Milano.

E spiegano: "Abbiamo sanzionato la sede di Eni in corso Buenos Aires, la Multinazionale Italiana che inquina di più in assoluto, perchè rivendichiamo un futuro lontano dall’industria fossile e dalle logiche di profitto che tengono in piedi questo settore economico produttore di morte.  Nel 2018 Eni contava più emissioni dell’intera Italia e ad oggi è nella top-10 delle multinazionali petrolifere più inquinanti di tutto il mondo. Eni è il massimo rappresentante di un modello di sviluppo malato e distruttivo incapace di creare ricchezza senza distruggere tutto ciò che trova attorno. Quest’anno i profitti di Eni sono aumentati del 600% arrivando a quota 7 miliardi, il tutto mentre l’inflazione del gas ha superato l’800%".

Il Collettivo denuncia: "Eni sta sfruttando la guerra, e quindi la morte e la distruzione, per poter generare extra-profitti su una crisi energetica e delle risorse che esiste da ben prima della guerra in Ucraina. La crisi energetica infatti è la causa di tutte le 59 guerre che distruggono il nostro Pianeta oggi. Eni fa dunque profitti grazie alla guerra, alla crisi climatica ed energetica, ovvero sul sangue, sulla morte e sullo sfruttamento di milioni di persone martoriate dagli orrori di questo sistema malato. Eni riceve parte dei fondi pubblici destinati alla scuola (che vengono sempre più tagliati) per mettere in atto un'operazione disgustosa di greenwashing.  Infatti i fondi che dovrebbero andare per migliorare materialmente la scuola vengono spesi per le lezioni di sostenibilità ambientale dalla Multinazionale più inquinante d'Italia"

"Come se non bastasse, - si legge nel post - Eni ha aumentato i suoi profitti attraverso la speculazione finanziaria con i progetti di stock buy-back da 2 miliardi di euro Noi studentx quindi ci riprendiamo i nostri spazi, il nostro presente e il nostro futuro: continueremo a lottare e a riempire le piazze partendo dallo sciopero globale di Fridays For Future il 23 settembre".

"Rivendichiamo l’esproprio di tutte le risorse destinate all’industria fossile e bellica ed usare questi fondi per la scuola e il welfare. Ci opponiamo ad ogni forma di sfruttamento, di violenza e di oppressione. Vogliamo i privati fuori dalla scuola. Ma soprattutto vogliamo un radicale cambio di sistema che metta al centro le necessità di tuttI e non i profitti di pochissimi. Riprendiamoci il presente per costruire il futuro", conclude il Collettivo. 

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