Medici di famiglia e pediatri sempre più introvabili, in Lombardia disponibilità scarsa o insufficiente: ecco cosa succede

Da un'indagine di Altroconsumo emerge che in diverse città, sulle 22 di tutta Italia prese in esame, solo un medico su quattro ha disponibilità

Un medico con un paziente

Un medico con un paziente

Milano, 9 ottobre 2023 – Medici di famiglia sempre più introvabili. Non solo a Milano città, nell’hinterland e nel Lodigiano, dove in estate è stato riaperto il bando regionale per coprire gli "ambiti carenti", o in Brianza dove a settembre mancavano 110 camici bianchi o ancora a Sorisole, nella Bergamasca, dove i medici di famiglia sono dimezzati e i pensionati per tutta risposta hanno lanciato una petizione. Il grande esodo di dottori che vanno in pensione senza un proporzionale ricambio di giovani che li sostituiscano riguarda tutta la Lombardia, come gran parte d’Italia. Tanto che cambiare il medico di famiglia è diventato sempre più difficile, come emerge da una inchiesta di Altroconsumo.

A Milano disponibile solo un medico su 4

In particolare dall’analisi su 22 città emergono diverse criticità, soprattutto a Trento, Milano, Torino, Bologna e Cagliari, dove solo un medico su quattro ha disponibilità. E chi abita nei centri più piccoli deve spesso accontentarsi di fare molti chilometri e persino recarsi in un comune vicino per una visita dal medico di base. Senza contare il fatto che deve spesso condividere il medico di famiglia con altri 1.799 pazienti (1.800 è il numero massimo di assistiti in molte zone d’Italia).

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Le cause della carenza di camici

Una desertificazione che però non arriva come un fulmine a ciel sereno. Il maxi buco nel Servizio sanitario si poteva infatti prevedere per tempo, dati anche gli appelli e le previsioni dei sindacati. Il Covid ha giocato sì un ruolo significativo, spingendo molti medici ad anticipare la pensione, ma non è stato determinante. La causa è da ricondurre piuttosto una “cattiva programmazione”, dato che in passato i ministeri preposti non hanno assunto un numero di medici proporzionale ai pensionamenti previsti e alle uscite dal Sistema sanitario nazionale.

Disponibilità medici (fonte Altroconsumo)
Disponibilità medici (fonte Altroconsumo)

La soluzione tampone

Nel 2019 il ministero della Salute ha tentato di correggere il tiro, sbloccando il turnover e aumentando del 10% le assunzioni possibili, oltre ad incrementare i posti nelle scuole di specializzazione. Ma perché si vedano gli effetti di questa svolta serviranno 4-5 anni, quelli appunto necessari per la specializzazione. Nel breve periodo, per sopperire alla carenza di medici, è stata data facoltà alle Regioni di affidare nelle aree disagiate a ogni medico di famiglia fino a un massimo di 1.800 assistiti (prima erano 1.500) e ai pediatri fino a un massimo di 1000 assistiti (prima erano 880).

Su 37 rilevazioni solo 13 passano l’esame

L’inchiesta di Altroconsumo scatta una fotografia della disponibilità di medici e pediatri online relativa al periodo di giugno 2023 in 11 Regioni italiane, considerando sia il capoluogo (a eccezione del Veneto, con Padova, e Roma, dove si è considerato la Asl 1) sia un Comune più piccolo, per un totale di 22 città. Su 37 rilevazioni totali, Altroconsumo ha trovato una situazione buona solo in 13 casi: significa che un cittadino ha a disposizione almeno 5/6 medici liberi tra cui scegliere nell’arco di un paio di km da casa. Sono invece 10 i casi critici e 14 gli insufficienti.