
La vittima Alberto Baroli
Milano, 9 dicembre 2016 - Finisce in manette un altro presunto complice della banda di rapinatori che nella notte fra il 2 e il 3 dicembre avrebbe ucciso Alberto Antonio Pierluigi Baroli, 51enne manager milanese a lungo in Amplifon, da alcuni giorni in vacanza nel Nord Est del Brasile, a Beberibe, 80 chilometri da Fortaleza. L’agguato è avvenuto a Praia das Fontes, nella casa affittata per le vacanze da Baroli e dalla moglie, i quali da alcuni anni vivono a Parigi. Thiago dos Santos Pereira, questo il nome dell’arrestato, si è difeso con i magistrati brasiliani ripetendo di non essere mai entrato nella villa dei Baroli. Ma gli investigatori sono convinti che Pereira facesse parte della banda di cinque rapinatori entrata in azione quella notte a Praia das Fontes. Perché poche ore prima un’altra casa della località, vicina a quella dei Baroli, era stata svaligiata. Il manager milanese avrebbe reagito alle minacce dei banditi, e uno di loro l’avrebbe accoltellato a morte.
Una fonte vicina al fascicolo dell’inchiesta spiega al giornale «Diario do Nordeste» che Pereira sarebbe il responsabile del covo dove veniva custodita la refurtiva della banda. Inoltre l’uomo conosce Damiana Paiva Da Silva, 27 anni, la prima arrestata con l’accusa di omicidio per la tragica rapina. Proprio Damiana avrebbe guidato gli investigatori fino al covo della gangù. E lì avrebbero trovato oggetti appartenuti ai Baroli e ai residenti nell’altra villa. I magistrati in queste ore stanno mettendo sotto torchio anche un’altra persona che sarebbe coinvolta nel delitto, una minorenne che appare in alcune foto con Pereira e avrebbe una relazione con lui.