Manager di banca stroncata da un’overdose

Giambellino, la donna si è sentita male dopo aver assunto eroina. L’amico tossicodipendente in casa e l’indagine dei carabinieri

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di Nicola Palma

La laurea in Cattolica. Il master in business administration in Medio Oriente. E poi la rapida ascesa professionale, con un’esperienza a Londra e il recente incarico manageriale in un colosso del credito italiano. Un profilo da dirigente di banca di alto livello, insomma. Questo raccontano i profili social di V.D., trentaquattrenne di origini siciliane e residente al civico 141 di via Giambellino. Un profilo del tutto incompatibile con la scena che i sanitari del 118 si sono trovati davanti lunedì notte: lei a terra, esanime dopo una dose di eroina iniettata con una siringa. I soccorritori hanno cercato invano di rianimarla, ma alla fine si sono dovuti arrendere: la donna è morta lì, sul pavimento del soggiorno.

Accanto a lei, sotto choc e a sua volta sotto effetto di stupefacenti, c’era un amico, F.M., 48 anni, in cura al Serd e con precedenti per stupefacenti: stando a quanto risulta al Giorno, l’uomo avrebbe riferito di essere stato lui a procurare la droga; di conseguenza, ora rischia l’accusa di morte in conseguenza di altro reato. È stato proprio l’uomo, l’altra notte, a dare l’allarme al 112, subito dopo essersi accorto che V.D. aveva perso i sensi ed era in arresto cardiaco. Del caso si stanno occupando i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Magenta, che ora cercheranno di capire in quale piazza di spaccio si sia recato F.M. e chi gli abbia materialmente venduto lo stupefacente killer; la casa è stata passata al setaccio dagli esperti della Sezione investigazioni scientifiche, a caccia di elementi potenzialmente utili alle indagini.

Il corpo della trentaquattrenne è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, in vista dell’autopsia: l’esame potrebbe rivelarsi decisivo pure per accertare se nell’involucro acquistato dal pusher ci fosse soltanto eroina oppure un mix di sostanze. Secondo quanto siamo riusciti a ricostruire, i due non si vedevano da più di un mese, e l’altro giorno si sono dati appuntamento nel primo pomeriggio per passare del tempo insieme; già in quelle ore i due avrebbero consumato eroina. Poi la donna, sempre stando a quanto spiegato dall’uomo, avrebbe incontrato alcuni amici dalle parti di piazza Tirana, salvo poi ricontattare F.M. in tarda serata. Durante il secondo incontro, i due si sarebbero iniettati la seconda dose. Una dose letale per V.D., affermata professionista che evidentemente nascondeva un lato oscuro. Era rientrata pochi giorni fa dalla Sicilia, dove aveva trascorso un periodo di vacanze con la famiglia. Appena tornata, è ripiombata in quel tunnel oscuro da cui tanti non sono tornati in questi anni caratterizzati da una prepotente risalita dell’eroina. In un attimo, tutto è stato spazzato via. Le foto sorridenti con gli amici. Quegli scaffali colmi di libri che rimandano la passione per i viaggi e per le lingue estere (ne parlava correntemente quattro). I post sui diritti umani. La passione per i gatti. E per la vita.

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