
"Chi uccide un animale rischia al massimo due anni di reclusione, quindi nessuno finisce in carcere, neanche per i casi più gravi: le pene vanno inasprite, perché siano un vero deterrente contro il maltrattamento di animali". Massimo Comparotto, presidente dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa), chiede alla politica di accelerare sulla riforma spinta anche dalle associazioni. Un giro di vite contro i reati che riguardano gli animali, fra cui anche furti e rapimenti, attraverso il Disegno di legge in discussione nella commissione Giustizia del Senato che modifica le norme penali e civili in materia di tutela degli animali. "Il fenomeno del maltrattamento di animali resta preoccupante – spiega Comparotto – e continuiamo a ricevere segnalazioni soprattutto per una cattiva detenzione". Secondo i dati dei carabinieri, diffusi nei giorni scorsi dall’Enpa, dal primo gennaio al 31 ottobre 2020 in Italia sono stati 541 i reati di maltrattamento di animali, 161 gli illeciti amministrativi accertati, 215 le persone denunciate e 171 i sequestri eseguiti.