Maltrattamenti all’asilo, in aula 25 bambini a testimoniare

Il giudice si è riservata sulla loro ammissione

Le immagini delle telecamere nascoste degli investigatori che mostrano i maltrattamenti ai bambini

Le immagini delle telecamere nascoste degli investigatori che mostrano i maltrattamenti ai bambini

Milano, 5 dicembre 2018 - Potrebbero deporre in aula nel processo a Milano per maltrattamenti e lesioni a carico di due maestre e di una dirigente di un asilo milanese i 25 piccoli alunni, di età compresa tra i 5 e i 7 anni, che avrebbero assistito o sarebbero stati vittima in prima persona di calci, schiaffi, strattoni e spinte, nella struttura in zona Bovisa, tra ottobre 2015 e aprile 2016.

Il giudice Valeria Recaneschi della nona sezione penale del Tribunale, dopo avere acquisito sia i filmati che mostrano gli episodi al centro dell’inchiesta sia le intercettazioni, si è riservata sull’ammissione della testimonianza dei bambini che dovranno presentarsi in udienza solo se, in corso di istruttoria, fosse ritenuto indispensabile ascoltare la loro versione dei fatti. Dopo avere conferito l’incarico a un perito per la trascrizione delle intercettazioni, il giudice ha quindi rinviato l’udienza al prossimo 14 gennaio e in quell’occasione verranno ascoltate tre mamme e altre tre dipendenti della struttura. Il Comune di Milano è stato citato come responsabile civile, ma nel contempo è stato ammesso come parte civile insieme ad altre tredici famiglie, di cui undici assistite dall’avvocato Silvia Belloni. Le due maestre e la dirigente sono imputate, a vario titolo, per maltrattamenti, lesioni personali, abuso dei mezzi di correzione e di disciplina e favoreggiamento.

Nella ricostruzione del pm Gianfranco Gallo, gli episodi sarebbero avvenuti tra l’ottobre 2015 e l’aprile 2016: una delle due educatrici «in più occasioni» avrebbe strattonato e trascinato sul pavimento un bambino «tenendolo per le braccia e urlando a strettissimo contatto con le orecchie del minore» e, in un altro caso, avrebbe colpito un bambino «con uno schiaffo e un calcio». Un’altra maestra è invece accusata di avere fatto sbattere una piccola di pochi anni «con la testa contro il muro (o una porta) cagionandole lesioni personali consistite in un ematoma sul capo». All’interno della scuola si era creato un clima di omertà, tanto che alcune maestre avrebbero provato a mentire anche davanti agli ufficiali di polizia giudiziaria, dicendo di non aver mai visto o sentito nulla di strano, mentre dalle intercettazioni telefoniche era evidente che molte sapevano. E addirittura si invitavano reciprocamente a non dire nulla di quanto accadeva nella classe, dove le microcamere installate dal Nucleo tutela donne e minori della polizia locale nel febbraio del 2016 hanno ripreso schiaffi, spintoni, urla. I dirigenti raccolgono informazioni e scoprono che l’insegnante ha avuto negli ultimi tempi una vita familiare travagliata e (secondo il sospetto di altre educatrici) ha problemi di alcolismo, così chiedono un accertamento sanitario per valutare «l’idoneità al lavoro». Nel frattempo la maestra alterna periodi di lavoro e periodi di assenza per malattia. È stata la denuncia di un’insegnante al dirigente del Settore infanzia del Comune, che ha allertato la procura, a far partire le indagini.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro