"Mai maltrattati i bimbi" Maestre e titolare negano ogni accusa

Davanti al giudice le sei donne hanno affermato di non avere toccato i piccoli. Sono indagate, sospese dalla professione e sottoposte a obbligo di firma

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Hanno negato tutto le maestre “cattive“ che maltrattavano bimbi piccolissimi al nido in cui loro insegnavano. Hanno raccontato di non aver avuto atteggiamenti e comportamenti violenti e di non aver mai insultato quei bimbi. Le cinque maestre e la titolare di un asilo, sono state destinatarie, a fine gennaio, della misura cautelare, firmata dal gip Ileana Ramundo, della sospensione dalla professione per un anno e dell’obbligo di firma con l’accusa di maltrattamenti aggravati. Le sei indagate, difese dall’avvocato Michele D’Agostino, sono state interrogate dal giudice nell’inchiesta del pm Maria Cardellicchio, condotta dai carabinieri.

L’indagine era partita dalle denunce di alcune studentesse che avevano svolto degli stage nella struttura. Tra i racconti a verbale anche l’episodio di una gomitata che sarebbe stata sferrata da una delle indagate in pieno volto a un bimbo di circa un anno, così forte da provocargli una ferita al labbro. E ancora "ginocchiate" e "spinte" ai piccoli (17 le presunte vittime dei maltrattamenti) "che iniziavano a gattonare, provocandone le cadute e il pianto" a dirotto. E poi "strattonamenti e rimproveri" quotidiani. E alcuni bimbi, poi, sarebbero stati chiusi da soli in bagno. Bagno che le educatrici, intercettate, chiamavano "tugurio". Le studentesse avevano raccontato i maltrattamenti a cui avrebbero assistito tra marzo e i primi di maggio, durante i loro stage all’interno della struttura. Una aveva raccontato agli inquirenti: "Il primo giorno mi ero già accorta che i bambini erano trattati un po’ male. Ricordo che venivano presi per le braccia in modo un po’ forzato, forse violento. C’era poca cura di loro. Mi sono resa conto che molte volte le maestre dicevano bestemmie e parolacce nei confronti dei bambini".

Un’altra: "Un giorno ci trovavamo nella sala adibita a mensa e c’era una bambina che piangeva insistentemente. Improvvisamente una delle maestre afferrava con violenza la bambina e la metteva nel seggiolone. La bambina, continuando a piangere, cercava di alzarsi, ma la maestra la tratteneva con forza impedendole di muoversi. Dopo un po’, poiché non smetteva di piangere, decideva di prendere la bimba e chiuderla nella sala adibita al riposo lasciandola da sola al buio".

La difesa ha chiesto al gip la revoca delle misure cautelari e sostiene che quelle testimonianze delle studentesse ( tutte concordi nel raccontare però la medesima realtà) non siano attendibili e che anzi potrebbe essere legate al fatto che le giovani avevano ricevuto valutazioni negative negli stage da parte delle educatrici.

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