
"Qualcuno ci ha accostati alle banlieue parigine. Non è così. Anzi, quello che è accaduto – la morte del povero...
"Qualcuno ci ha accostati alle banlieue parigine. Non è così. Anzi, quello che è accaduto – la morte del povero Ramy Elgaml, che abitava in via Mompiani con la sua famiglia, e i disordini che hanno scosso la zona – deve spronare a conoscere davvero il Corvetto: se è necessario intervenire ancora di più per prevenire il degrado e promuovere la coesione sociale, occorre anche riconoscere l’impegno quotidiano di tante persone che si danno da fare. Invisibili, ma non per noi". A dirlo è Marilena Giglietti, fondatrice del Comitato Inquilini Corvetto. Oggi in via Mompiani 5, nella sede del Laboratorio di quartiere, nello stesso caseggiato in cui Ramy viveva, ci sarà una festa per tutti i cittadini. Invitati anche rappresentanti istituzionali. "Un appuntamento diventato tradizione. Ma oggi sarà ancora più importante, perché ora più che mai è necessario mostrare il “volto buono“ del Corvetto". Si comincia alle 14.30 con un evento teatrale. Alle 16, consegna dei pacchi di Natale a cura dell’associazione Dare.ngo. Poi, merenda autofinanziata dal comitato di quartiere. E un riconoscimento per chi si dà da fare ogni giorno. Alberto Sanna, referente, ricorda che gli obiettivi principali del comitato sono migliorare le condizioni abitative delle case Aler e promuovere iniziative per creare legami tra i cittadini. Come le feste in cortile, il doposcuola per i piccoli, la realizzazione di murales. Poi, "in collaborazione con l’associazione Recup, recuperiamo frutta e verdura invenduta dall’Ortomercato, che viene poi distribuita ogni settimana a circa 70 famiglie fragili".
Adesso il comitato "sogna di avere una sede stabile dove poter sviluppare sinergie con le altre realtà amiche del quartiere. Gli eventi recenti, per quanto drammatici, hanno sottolineato l’urgenza di spazi sicuri e condivisi dove poter lavorare a progetti inclusivi e solidali, accelerando la necessità di realizzare questo sogno".
M.V.