ANDREA
Cronaca

Luglio, il mese delle promesse e dei giovani

Andrea

Maietti

Luglio infuocato mugola nei campi ferito della stessa sua calura: di Cesare

Angelini la sintesi più suggestiva di un mese che predilige il tempo di gioventù. Ai giovani piace credere alle promesse di Luglio, i giovani amano la tentazione del troppo e dell’oltre. Così il paesaggio più congeniale del mese è un paesaggio di vasti orizzonti, come quello del mare. I campi di casa nostra, i loro comprensibili confini, prediligono altra stagione. Un tempo l’Adda (oggi magra da accorare) era il naturale ristoro, la riviera dei poveri che eravamo. Le nostre spiagge i sabbiali dell’Adda, la nostra piscina i mollenti del fiume. Qua e là tra i campi le angurière. Citrullus vulgaris chiamano l’anguria i botanici. Con qualche sussiego. Certo, non è un frutto nobile, vuole un tavolo rustico, come la polenta. Addentato a due mani, questo citrullo estivo, e ruscato fino alla bianca intercapedine che divide la polpa rossa zuccherina dal verde cupo della buccia. Da inorridire il galateo, ma la memoria la esalta a immagine di rustica poesia. Anche per Ada Negri, figlia di poveri, l’anguria era irresistibile richiamo: “I carretti del cocomeraio, sotto gli alberi, fra dondolare di allegri palloncini giapponesi, fantastiche lune rosse: - Fette di luna per un soldo, oh! Chi vuole la luna, un soldo!”. Nei campi irrobustisce il granturco: sarà pronto a fine agosto. Sarà allora tempo di sagre, inaugurate il 24 agosto da quella di San Bartolomeo a Casalpusterlengo. “A mì la pinta, a tì el bucàl, viva i mati de Casal!”: così gridavano un tempo gli ambulanti in piazza.