
L'attore e regista Luca Ronconi (Ansa)
Milano, 21 febbraio 2015 - E' morto in serata a Milano l'attore e regista Luca Ronconi (LA SCHEDA). La sua morte sarebbe stata causata da un virus che il maestro avrebbe contratto di recente e che avrebbe complicato la sua situazione di salute, già compromessa dalla dialisi. Ronconi è deceduto in ospedale, al Policlinico di Milano, all'età di 82 anni. Diresse il Teatro di Roma e il Piccolo Teatro di Milano. Con la sua scomparsa il teatro italiano perde uno dei suoi registi più innovatori e poliedrici. A 82 anni Ronconi ancora dirigeva con piglio rivoluzionario il Piccolo Teatro di Milano, di cui assunse le redini a partire dal 1998.
IL PICCOLO TEATRO - Domani alle 16, prima della rappresentazione di Lehman Trilogy al Piccolo Teatro di Milano, gli attori ricorderanno Luca Ronconi. Nell’annunciare «con dolore» la morte del regista, il teatro lo ha ricordato come «un artista che ha scritto la storia del teatro italiano e ha segnato la vita del Piccolo dal 1998, anno in cui ne è diventato figura di riferimento». Cioè dopo la morte di Giorgio Strehler. «Insieme alle persone a lui più vicine - prosegue il comunicato del teatro - il Piccolo concorderà e annuncerà i modi per ricordarlo e per onorarlo più vicini alla sua natura, al suo pensiero, alla sua umanità, alla sua riservatezza».
Profondamente sconvolto dalla morte dell’amico Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano: "Sono qua in ospedale, stasera non me la sento proprio di fare dichiarazioni, trentaquattro anni di lavoro insieme, ora c’è da affrontare la morte, poi si vedrà». Troppo presto, dice, anche per parlare di funerali e manifestazioni. «Di sicuro gli attori domani all’inizio della recita lo ricorderanno - anticipa - poi vedremo. È ovvio che il Piccolo era la sua casa e farà tutto quello che è possibile fare. Ma c’è da rispettare lui, le sue volontà di uomo sempre riservato. Decideremo insieme alle persone a lui care".
L'ULTIMO SPETTACOLO - "Lehman Trilogy" è stato l’ultimo spettacolo firmato dal regista Luca Ronconi, in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 29 gennaio scorso al prossimo 15 marzo. A dispetto di una durata complessiva di quattro ore e mezza, "Lehman Trilogy" non è un kolossal teatrale, come avevano voluto precisare lo stesso Ronconi e il direttore del Piccolo Sergio Escobar in sede di presentazione, il 27 gennaio scorso, due giorni prima del debutto. Piuttosto - secondo la definizione di Ronconi - si tratta di una ballata epica che parte dall’11 settembre 1844 con l’arrivo in Alabama dalla Baviera di Henry Lehman, seguito dai fratelli Emanuel e Mayer. «Nei Lehman si verifica un meticciato culturale delle forme di arricchimento - aveva spiegato il regista - e forse nell’abbandono delle radici sta la loro predestinazione al fallimento». ‘Lehman Trilogy’ era stato un ritorno all’argomento economico dopo "La compagnia degli uomini", per Luca Ronconi, che aveva avuto un ultimo pensiero per il suo pubblico: «Mi piace pensare allo spettatore - aveva detto il regista - come lettore, presto ritornerà l’esigenza di un teatro di parola».
Luca Ronconi e il suo amore puro verso il palcoscenico. Grazie Maestro, ci mancherai. pic.twitter.com/c4QLcp2rpE
— Giuliano Pisapia (@giulianopisapia) 21 Febbraio 2015
AL TEATRO LA SCALA - Ronconi è stato una delle figure principali del teatro europeo. Alla Scala ha realizzato 25 titoli d’opera dal 1974 al 2009 con tutti i musicisti più significativi, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a maestri come Prêtre, Ozawa, Sinopoli, contribuendo in maniera determinante alla formazione dell’identità stessa del Teatro. Vastissimo il repertorio, da Verdi e Rossini al Settecento di Jommelli e Rossi fino al contemporaneo Stockhausen. Nel 2004 Ronconi mise in scena L’Europa riconosciuta di Salieri per la riapertura del Teatro dopo i restauri. Domani sulla facciata del Teatro alla Scala la bandiera sarà esposta a mezz’asta.
Ci ha lasciato Luca Ronconi. Per più di cinquant'anni un Grande del teatro che ha innovato con coraggio e passione. pic.twitter.com/QfQULC0EAP
— Dario Franceschini (@dariofrance) 21 Febbraio 2015
MAESTRO INNOVATORE E INGEGNO VISIONARIO - Il teatro «perde oggi un suo grande protagonista». Il ministro dei Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, commenta così la morte del regista. «È un triste giorno per il teatro italiano - dice il ministro - la scomparsa di Ronconi ci priva di un artista riconosciuto in tutto il mondo, che ha saputo portare sulla scena, con fantasia e rigore, i grandi classici teatrali, della lirica e della letteratura italiana. Con lui se ne va un intellettuale lucido, che ha saputo interpretare al meglio il proprio talento e non ha mai smesso di sperimentare ed innovare. Il teatro perde oggi un suo grande protagonista».
Anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Luca Ronconi, "un grande protagonista della vita culturale e civile del Paese, ingegno visionario che ha saputo scavare nell’animo umano e rappresentarlo in scena con forza, profondità, sguardo".