SIMONA BALLATORE
Cronaca

A Milano l'artista su commissione: "Poesie e sculture? Le creo su misura"

Luca Mottaran ha iniziato una sera per gioco a cena con amici: ha unito le passioni per rime e design e le ha trasformate in lavoro. Così produce opere d’arte su commissione come fossero abiti cuciti addosso ai clienti

Luca Mottaran (Newpress)

Milano, 31 gennaio 2017 - Trova le parole giuste e cuce poesie murali su misura. Poeta nella vita e pure su commissione è lo scrittore e giornalista Luca Mottaran, classe 1978, che dopo avere pubblicato «Etatomare» col gruppo Albatros Il Filo Editore e aver esposto le sue opere alla galleria Lacontemporanea di Torino, è ripartito dalla sua Milano per una nuova avventura che unisce poesia e design.

Com’è nata l’idea?

«Per gioco, a una cena di Natale di qualche anno fa. Un’amica sapeva del mio amore per la poesia e mi ha lanciato la sfida: porre domande casuali a uno dei commensali su un’altra persona e, sulla base delle risposte, scrivere un componimento. Il risultato ha suscitato grande emozione. Per anni è stato solo un piacevole ricordo, l’esperimento di una sera. Nel frattempo ho iniziato a collaborare con una galleria d’arte di Torino, ho realizzato delle poesie su architettura, pittura e design e le ho esposte, stampandole su plexiglas».

Così ha unito le due esperienze per creare poesie materiche?

«Sì. Ho ripensato alla cena quando un amico mi ha chiesto una poesia per sua moglie. E allora lì ho collegato tutto, creando un nuovo format».

Come funziona?

«Si parte da un’intervista a chi vuole regalare la poesia. Pongo 50 domande attraverso cui cerco di indagare il legame fra committente e destinatario del componimento. Prima di iniziare c’è un momento di meditazione e rilassamento, poi si chiacchiera, le persone si aprono e si raccontano. È fondamentale questo momento vis à vis per trovare spunti e toccare le giuste corde. Dal tono della voce, da uno sguardo o dalla postura si capiscono tantissime cose, sottolineo le risposte più intense, prendo appunti. E creo un ritratto a parole della persona a cui è dedicata la poesia, un po’ come succede a Mr Gwyn, protagonista del romanzo di Baricco».

Quali sono le richieste ricorrenti e più curiose?

«Per adesso tutte le poesie che ho composto sono legate alla sfera sentimentale, ci sono poesie per l’amato, poesie sull’amicizia oppure per ricorrenze speciali, per la nascita di un figlio o un anniversario. Una persona mi ha chiesto una poesia per suo marito, sono insieme da 25 anni, hanno tre figli, e voleva incorniciare questa storia di vita, fotografare il loro amore con qualcosa di unico. Chi chiede una poesia per qualcuno con il suo racconto entra nel componimento. Io penso alle parole e alle emozioni».

E al materiale. Quali sono i più richiesti?

«C’è tutto uno studio, collaboro con artigiani. Il risultato è una scultura poetica. Piace molto il plexiglas, è elegante; ferro, acciaio, e anche lo specchio è un materiale molto interessante. Il materiale su cui stampare o incidere deve essere resistente e toccabile».

Qual è la forza e l’attualità delle poesie oggi?

«Siamo bombardati da tweet, parole e immagini. La forma poetica ferma la parola, fa riflettere, pur avendo lo stesso requisito della brevità. Sembra un paradosso ma è rapida e profonda al contempo. Penso possa essere il suo momento d’oro».

Milano ha bisogno di poesia?

«Assolutamente sì, c’è molto fermento culturale, l’atmosfera giusta. Non c’è un luogo preciso più poetico dell’altro ma è una città che ispira, è aperta, corale, è il baricentro di tante culture diverse, e penso che questo faccia molto bene. C’è voglia di arte».