L’omicidio di Limo Stucchi "Atto di barbarie inumana Ma non volevano uccidere"

Le parole della giudice Modica sulla rissa finita nel sangue il 29 settembre 2021. I sette giovani sono stati condannati per concorso a pene dai 27 mesi ai 7 anni. .

L’omicidio di Limo Stucchi  "Atto di barbarie inumana  Ma non volevano uccidere"

L’omicidio di Limo Stucchi "Atto di barbarie inumana Ma non volevano uccidere"

di Barbara Calderola

"Brutalità e barbarie inumane". Con queste parole il giudice di Milano Fiammetta Modica motiva la sentenza con cui a dicembre ha inflitto sette condanne alla banda dei pessanesi che il 29 settembre 2021 regolò a proprio modo un conto con i rivali di Vimercate. Nella rissa fu ucciso il 22enne brianzolo Simone Stucchi, "accoltellato al cuore, agonizzante fu vittima di altri colpi di fendente e percosso", spiega il gup. Era cominciato tutto mesi prima per un debito di droga, nel quale la vittima non c’entrava nulla, ma poi la disputa fra i due gruppi era diventata una marea nera, un’escalation di violenza quotidiana sui social fino a quella sera in cui i i rivali si erano dati appuntamento per chiudere la partita una volta per tutte. Ed è finita in tragedia. Processati con il rito abbreviato, per quattro imputati il giudice ha riconosciuto il reato di concorso nell’omicidio e ha condannato a 7 anni Enrico Everton Drago, a 6 anni e 8 mesi Karim Boussif (l’avvocato Pietro Porciani sta valutando il ricorso in appello) e a 4 anni e 8 mesi Manuel Pozo Morera e Dennis Vistaraj, chiamati tutti a rispondere anche per l’omicidio. Dovrà scontare 4 anni Davide Colombi, amico di Simone e presunto capo dei vimercatesi (non accusato di omicidio). Il gup di lui scrive che ha avuto "un ruolo di spicco" nell’organizzazione dello scontro, portando avanti un’attività finalizzata "non solo a sobillare gli animi ma anche a convincere i complici".

Nessuno "degli imputati", comunque, "voleva l’uccisione di Simone Stucchi", precisa il giudice nel passaggio delle motivazioni in cui riconosce le attenuanti generiche. Quello che fa più male alla famiglia, Per l’assassinio del giovane sono già stati condannati a 8 anni e 8 mesi e a 7 anni e 8 mesi dal Tribunale per i minori due fratelli all’epoca minorenni, tra cui quello che sferrò la coltellata fatale, al cuore. Altri imputati sono a processo con rito ordinario e altri ancora hanno ottenuto la messa alla prova.

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