FEDERICA ZANIBONI
Cronaca

Logistica di farmaci: bloccati 41 milioni: "Ti assumiamo, ma rinuncia al Tfr"

Secondo Procura e Finanza dal 2017 sistematico sfruttamento dei lavoratori e società fantasma

Logistica di farmaci: bloccati 41 milioni: "Ti assumiamo, ma rinuncia al Tfr"

Logistica di farmaci: bloccati 41 milioni: "Ti assumiamo, ma rinuncia al Tfr"

Ai lavoratori veniva proposta un’"assunzione diretta" ma solo se in cambio firmavano una rinuncia al credito per il Tfr.

È quanto emerge da un’inchiesta coordinata dal pm di Milano Paolo Storari(nella foto) e condotta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, che ieri ha portato a un sequestro preventivo di oltre 41 milioni di euro nei confronti delle società Consorzio Sal e Chiapparoli Logistica spa, attive nel settore della logistica per aziende farmaceutiche.

L’attività investigativa, che ha portato gli inquirenti a indagare le due aziende e tre amministratori delegati tra cui Elena Chiapparoli, riguardano una complessa frode fiscale, derivante dall’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti a fronte della stipula di finti contratti d’appalto per la somministrazione di manodopera in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti per "un ammontare complessivo di circa 250 milioni di euro", come si legge in una nota firmata dal procuratore capo di Milano Marcello Viola.

Secondo quanto emerso, i rapporti di lavoro con la società committente sono stati "schermati" da società "filtro", che a loro volta si sono avvalse di diverse società "serbatoio". Queste ultime avrebbero "sistematicamente" omesso il versamento dell’Iva, gli oneri di natura previdenziale e assistenziale. Secondo quanto ricostruito, circa 500 lavoratori sarebbero stati costretti, l’estate scorsa, a firmare una rinuncia al Tfr maturato negli anni precedenti, "durante i quali – si legge nel decreto di perquisizione – i formali datori di lavoro erano le diverse società serbatoio". Su questo aspetto specifico, che poneva una vera e propria "condizione" senza la cui "accettazione il dipendente non sarebbe stato assunto", proseguono le indagini. Alcuni testimoni, già sentiti dalla Procura milanese, avrebbero inoltre confermato il quadro accusatorio e intanto "dovranno essere verificati ulteriori serbatoi di personale, con le intuibili conseguenze in termini di danno erariale".

Il pubblico ministero, nel decreto, scrive che la condotta "di carattere fraudolento" dura "da numerosi anni", almeno dal 2017, durante i quali ci sarebbe stato un "sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario: da ciò anche la formulazione di una richiesta di misura interdettiva formulata al gip" a carico della spa, in quanto "la situazione di sfruttamento è ancora in atto".

a quanto evidenziato, sarebbe avvenuto con lo schema della "transumanza" da una società all’altra, mentre in realtà prestavano servizio per quella committente. Le perquisizioni sono state eseguite ieri mMattina tra il capoluogo lombardo e Lodi, con contestuale notifica delle informazioni di garanzia anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti delle società.