BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Lo spettacolo della natura. In oasi è nato un assiolo. Porte aperte ai turisti

Trezzo, il piccolo gufo migratore è pronto per volare verso il Sud Sahara "È la nostra vittoria al cambiamento climatico", le parole del centro WWF.

Lo spettacolo della natura. In oasi è nato un assiolo. Porte aperte ai turisti

Trezzo, il piccolo gufo migratore è pronto per volare verso il Sud Sahara "È la nostra vittoria al cambiamento climatico", le parole del centro WWF.

Il miracolo della natura per chi resta in città. Vacanze non poi così arrangiate, dietro l’angolo di casa. All’ex Fornace di Trezzo è nato un assiolo, il piccolo gufo migratore sentinella di biodiversità. Venti centimetri di lunghezza, 50 di apertura alare, è già diventato una vera star da queste parti. "La nostra vittoria contro il cambiamento climatico", dice Alessandro Tolomeo, responsabile di Trezzo 2, la seconda oasi del Wwf in città dopo quella storica delle Foppe. Porte aperte tutti i giorni d’agosto (e tutto l’anno) alla riserva nata dopo decenni di degrado. "Per i turisti, offriamo lo spettacolo delle migrazioni.

L’assiolo è grosso, 8 grammi: volerà da qui al Sud Sahara. Chi verrà potrà godersi i preparativi di uno dei viaggi più affascinanti del mondo". A gestire tutto sono una quindicina di volontari, pieni d’amore per animali e piante, sempre all’opera dopo il lavoro. "Siamo un presidio contro il cemento", aggiunge il referente dell’eden. "Questa è una storia di rinascita", dai rifiuti abbandonati nelle vecchie buche lasciate dalla produzione di mattoni finita negli anni Settanta. Una ferita che i paladini del verde hanno cominciato a ricucire allo scoccare del nuovo millennio. E così è nato il secondo paradiso del Wwf. Nei due stagni della vecchia Fornace hanno trovato l’habitat ideale tante rarità. I campi incolti, infatti, sono l’ambiente giusto per le api e le farfalle e gli altri insetti impollinatori. Il perimetro è circondato da alberi e siepi che ne disegnano i confini, "offrendo rifugio e cibo a specie che prediligono i boschi".

È stata un’annata particolare, "le piogge hanno mantenuto la stabilità dei laghetti e gli uccelli acquatici sono triplicati – sottolinea ancora Tolomeo -. Abbiamo accolto anche 25 piccoli di tuffetto, uno svasso, becco corto e corpo tondo, oltre a un’anatra che sta nella palude". Qui, si possono ammirare anche i tarabusini, aironi che amano farsi il nido nei canneti. Sono tante le iniziative per far conoscere al grande pubblico questo angolo di pace e di bellezza, come la notte al chiaro di luna che a maggio ha spinto parecchi curiosi all’interno dei suoi confini. Una suggestione che ha lasciato il segno nei partecipanti. Il rifugio è visitabile liberamente. Si trova in via dell’Oasi e, per prenotare una visita guidata, si può telefonare al numero 339/7998365 oppure scrivere una e-mail a presidente@oasilefoppe.it