Via degli Umiliati, litigio per l’acqua: armata dal vicino

Via degli Umiliati, proteste per le piante innaffiate. La donna aggredisce un altro inquilino col coltello

Carabinieri

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Milano -  Il più banale dei motivi di litigio tra inquilini che vivono nello stesso palazzo: l’acqua per innaffiare le piante che gocciola fastidiosamente da un balcone all’altro. È capitato così anche ieri pomeriggio in uno stabile di Ponte Lambro, ma il disguido ha generato una reazione spropositata da parte della persona "danneggiata", che si è presentata sul pianerottolo del vicino con un coltello. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito, ma la protagonista dell’aggressione si è sentita male all’improvviso ed è stata trasportata al pronto soccorso del Cardiologico Monzino per una crisi epilettica; quando si sarà ripresa, dovrà fronteggiare una querela per minacce aggravate e una denuncia a piede libero per porto abusivo di armi. La ricostruzione ci porta alle 15.50 di ieri in un edificio di via degli Umiliati. L’inquilino del primo piano, un cinquantaquattrenne di origine algerina, esce sul balcone per dare l’acqua alle piante. Come spesso capita, alcune gocce cadono in strada e sul davanzale della vicina del piano terra, una trentanovenne marocchina.

La reazione di quest’ultima è furibonda: afferra un coltello da cucina con lama seghettata e sale urlando dal vicino, protestando con veemenza e puntandogli contro la lama in maniera minacciosa. L’algerino reagisce e riesce a disarmarla per evitare che possa fargli del male. Non è finita, perché la violenta discussione prosegue in strada. Nel frattempo, però, qualcuno ha già chiamato il 112 per segnalare quanto sta succedendo: a Ponte Lambro arrivano i carabinieri per capire cosa stia succedendo. È necessario anche l’intervento dei sanitari di Areu: la trentanovenne, a terra per un malore, viene accompagnata in ospedale in codice rosso; stando alle prime informazioni, le sue condizioni non dovrebbero essere preoccupanti. Poi il cinquantaquattrenne si presenta alla caserma di via Zama della stazione Rogoredo per sporgere denuncia ai carabinieri guidati dal maresciallo Giuseppe Palumbo: l’accusa è minacce aggravate, che va sommata a quella di porto abusivo di armi.

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