NICOLA PALMA E MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Figlio accoltella il nuovo compagno della madre: l’incontro “teso” sotto casa, la cocaina e i due fendenti

Il diciannovenne era col padre (ed ex della donna): presi dai carabinieri e indagato per tentato omicidio. L’uomo ferito è in coma dopo l’intervento

I primi a soccorrere il ferito sono stati due carabinieri della stazione di Corsico

I primi a soccorrere il ferito sono stati due carabinieri della stazione di Corsico

CORSICO – L’incrocio apparentemente casuale sotto casa. Jonathan Cristian L.E., ecuadoriano di 35 anni, ha appuntamento con la fidanzata Veronica Vanessa A.A., peruviana di 43 anni, che lo aspetta nel suo appartamento di via Curiel 17. L’ex di lei, Andre Orlando Yparraguirre Najarro, connazionale trentantanovenne, sta scendendo dalla stessa abitazione con il figlio diciannovenne Jeremy Brandon per trascorrere con lui la serata che gli è concessa ogni due settimane.

L’incontro tra i tre non è affatto amichevole, anche perché, stando a quanto emerso finora, il rapporto tra l’ecuadoriano e il ragazzo è complicato: quest’ultimo imputa all’altro di aver portato la madre sulla cattiva strada (come testimonierebbero pure i grammi di cocaina ritrovati in casa). Dalle parole si passa ai fatti nel giro di pochi secondi: uno dei due Yparraguirre, con ogni probabilità il più giovane, tira fuori un coltello e colpisce per due volte il trentacinquenne, ferendolo in maniera grave al torace e all’addome. Poi padre e figlio scappano.

Sono le 22 di domenica: è il drammatico epilogo di una discussione degenerata in aggressione, di cui sono ritenuti responsabili proprio i due peruviani di 19 e 39 anni; entrambi verranno fermati qualche ora dopo con l’accusa di tentato omicidio in concorso. Dell’uomo a terra si accorgono due carabinieri della stazione di Corsico, che passano in auto in via Curiel e lo vedono in una pozza di sangue: sono loro a praticargli le prime manovre di rianimazione e di fatto a tenerlo attaccato alla vita, in attesa dell’arrivo dei sanitari di Areu.

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Quando arriva all’Humanitas, il trentacinquenne finisce subito sotto i ferri: al termine del lungo intervento chirurgico, viene ricoverato in coma farmacologico; i primi bollettini paiono escludere il pericolo di vita, anche se la prognosi resta riservata e l’evoluzione del quadro clinico viene costantemente monitorata dai medici. Nel frattempo, i militari avviano le indagini per risalire agli autori del raid a coltellate: sin dall’inizio, i sospetti degli investigatori, guidati dal maggiore Fabrizio Rosati e dal luogotenente Giovanni Varamo, si concentrano su papà Yparraguirre, pregiudicato domiciliato a Cernusco sul Naviglio, e sul figlio, che vive con la mamma ma che è sparito nel nulla. Il primo viene trovato proprio a Cernusco, nell’abitazione dell’attuale compagna; il secondo si è rifugiato a casa della nonna, a Corsico, e lì viene bloccato e ammanettato.

Entrambi finiscono a San Vittore, in vista dell’udienza di convalida del provvedimento di fermo di indiziato di delitto. L’esito dei primi accertamenti racconta che il peruviano e la compagna connazionale si sono separati una decina di anni fa, mantenendo sempre buoni rapporti. La lite sarebbe stata innescata dal figlio, che avrebbe un rapporto molto conflittuale con il nuovo compagno della quarantatreenne.