
Volantinaggio al Liceo Tenca (Foto profilo Facebook Blocco Studentesco Milano)
Milano, 14 dicembre 2015 - Scontro fra militanti del Blocco Studentesco e alcuni esponenti del collettivo lunedì mattina fuori dal Liceo Classico Tenca di Milano.
"Milano InMovimento" ha parlato di "Aggressione fascista al Tenca". "Questa mattina una ventina di militanti del Blocco Studentesco, organizzazione giovanile di Casa Pound, si sono presentati davanti al Tenca volantinando e cercando di appendere uno striscione sulla scuola - si legge sul profilo Facebook -. Gli studenti non si sono fatti intimidire e lo striscione è stato staccato. A questo punto i fascisti sono partiti contro i ragazzi del collettivo e altri studenti. 2 feriti lievi tra gli studenti del Tenca e fascisti che si sono allontanati. Blocco Studentesco non si presentava nella scuola di zona Porta Volta da quando gli studenti avevano organizzato un grosso presidio antifascista a seguito di una precedente provocazione".
Del tutto contraria la versione riportata da Blocco Studentesco Milano: “Questa mattina i militanti del Blocco Studentesco Milano stavano effettuando un volantinaggio al Liceo linguistico e delle scienze sociali Tenca, dopo aver affisso nella notte uno striscione contro le riforme portate avanti dal governo, quando, a volantinaggio quasi concluso, sono sopraggiunti alcuni membri del collettivo che hanno intimato ai giovani del Blocco di andare via, tentando di rubare lo striscione affisso. Alla netta opposizione dei ragazzi del Blocco Studentesco, è seguita un’aggressione da parte di questi individui che si definiscono democratici ma, allo stesso tempo, cercano in tutti i modi di limitare le attività di chi non la pensa come loro”. E' la versione dei militanti del Blocco Studentesco Milano. “I tentativi di intimidirci, tramite minacce e aggressioni, non sono mai serviti e non serviranno neanche questa volta. Continueremo, come abbiamo sempre fatto, a volantinare ed essere presenti nelle scuole - dichiarano attraverso la propria pagina Facebook -, difendendo il nostro diritto di fare politica ovunque riteniamo sia necessario”.