Processo Lega Nord, Riccardo Bossi condannato a 1 anno e 8 mesi

È la prima sentenza dopo lo scoppio dello scandalo sui fondi del partito emerso nel 2012. Il legale: "Condanna mediatica"

Riccardo Bossi

Riccardo Bossi

Milano, 14 marzo 2016 - Riccardo Bossi, il primogenito del fondatore della Lega Nord Umberto, è stato condannato a un anno e otto mesi per appropriazione indebita aggravata per le presunte spese personali con i fondi del Carroccio. Lo ha deciso l'ottava sezione penale del tribunale di Milano.  I giudici milanesi, condannando Riccardo Bossi per appropriazione indebita, hanno riconosciuto al figlio del 'senatur' le attenuanti generiche e la sospensione della pena. È la prima sentenza dopo lo scoppio dello scandalo sui fondi del partito emerso nel 2012. 

IL LEGALE: "CONDANNA MEDIATICA"  - La condanna a 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) che il giudice dell'ottava sezione penale Vincenzina Greco ha inflitto, con rito abbreviato, a Riccardo Bossi è stata una "sentenza mediatica", "frutto più del cognome dell'imputato che delle sue responsabilità". Lo ha sottolineato il difensore, l'avvocato Francesco Maiello, che ha ribadito la "totale estraneità di Riccardo Bossi con il partito" e con la vicenda dei rimborsi elettorali utilizzati dalla famiglia Bossi per scopi privati. "Credo che chiunque di noi quando chiedeva i soldi al papà non sapeva da dove li prendesse", ha aggiunto il legale, che in più occasioni ha spiegato come il figlio maggiore del fondatore della Lega Nord, quando aveva bisogno di un aiuto, si limitava a consegnare le fatture alla segretaria del padre. "Credo che sia molto chiaro l'indirizzo della magistratura sulla famiglia Bossi", ha aggiunto il legale. "Adesso Riccardo Bossi è in difficoltà - ha concluso- a causa dell'inchiesta ha perso il suo lavoro di pilota di rally e adesso è in cerca di lavoro e fa un po' il procacciatore d'affari con la Russia".

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