SIMONA BALLATORE; NICOLA PALMA
Cronaca

Le tre ragazze pedinate all’alba. Il tassista si ferma e le fa salire: "Era pericoloso, dovevo aiutarle"

Le amiche stavano percorrendo a piedi viale don Sturzo, seguite a breve distanza da due sconosciuti. Il soccorso del conducente e il tentativo degli aggressori di farle scendere. "Qui di notte è un incubo".

Le tre ragazze pedinate all’alba. Il tassista si ferma e le fa salire: "Era pericoloso, dovevo aiutarle"

Le tre ragazze pedinate all’alba. Il tassista si ferma e le fa salire: "Era pericoloso, dovevo aiutarle"

di Simona Ballatore e Nicola Palma

MILANO

L’orario sulla telecamera segna le 6.52. La dashcam installata sulla parte posteriore del taxi riprende quello che succede all’alba di ieri: le immagini sono ribaltate rispetto alla prospettiva reale, ma si capisce immediatamente che la macchina sta percorrendo viale don Sturzo lasciandosi alle spalle da un lato la stazione Garibaldi e dall’altro le scale mobili che portano a piazza Gae Aulenti e la zona dei locali. Sul marciapiedi ci sono tre ragazze che stanno camminando a passo svelto, probabilmente reduci da una serata in una discoteca di corso Como; dietro di loro, a pochi metri di distanza, ecco spuntare due giovani, uno a piedi e l’altro in monopattino.

Il conducente nota la scena e si ferma subito, scusandosi con le due clienti con cui conversa in inglese: "Scusate, ma lo sto facendo per una questione di sicurezza". Poi abbassa il finestrino: "Tutto a posto? Tutto a posto?", ripete come a voler sentirsi rispondere quello che ha già intuito. "Eh no", le risponde a bassa voce una di loro. "E allora venite qua vicino... Salite, salite", replica lui. Due vanno sui sedili posteriori, la terza resta in strada. È in quei secondi che i due sconosciuti si avvicinano di corsa alla portiera: non si capisce se vogliano derubare le ragazze o se stiano cercando di tirarle giù dal taxi. Fatto sta che quel comportamento genera la reazione impaurita di una di loro: "Levati dal c., levati dal c.", urla prima di chiudere lo sportello. Il conducente si accorge che l’altra amica è ancora fuori: "Sali davanti, sali davanti". La macchina riparte e imbocca il tunnel di Porta Nuova. Sullo sfondo si nota una colluttazione tra i due e un terzo uomo, che cade a terra ma riesce a tenersi stretto il marsupio che porta a tracolla.

"Dove dovete andare? Ora vi lascio qui che siete più sicure", dice il tassista. "Qui è più tranquillo", saluta le tre davanti alla sede della Regione. "Grazie". Poi l’uomo si rivolge alle passeggere straniere: "Scusate, non potevo non farlo, erano tre ragazze sole: qui di notte è un incubo". L’episodio di ieri ha ricordato quello che a fine luglio aveva visto come protagonista un altro conducente di auto bianca, Diego Calcaterra: in quell’occasione, il quarantunenne con un passato da pugile aveva messo in fuga i quattro rapinatori che stavano inseguendo un ragazzo di 26 anni in viale Papiniano. Diego aveva visto la scena e si era fermato, iniziando a suonare il clacson e a gridare per far scappare gli aggressori.

"Uno mi ha guardato dritto negli occhi, come a dire “Sei arrivato troppo presto, ci hai fregati...”. Poi sono scappati, dopo essersi calati il cappuccio della tuta sul volto. Uno di loro aveva anche un coltello con sé: lo ha nascosto dietro i pantaloni", aveva raccontato al Giorno. Poi il tassista aveva accompagnato a casa il malcapitato, che aveva appena terminato il turno di lavoro: "Era agitatissimo, terrorizzato, come si percepisce chiaramente dal filmato: l’ho fatto salire in macchina e ho cercato di tranquillizzarlo. Siamo stati insieme per una quarantina di minuti, poi l’ho accompagnato in zona San Siro, dove abita. Mi ha ringraziato e mi ha abbracciato, dicendomi “Grazie, grazie, non pensavo che qualcuno potesse salvarmi”".