Le tende di Ilaria Studenti (e non solo) contro il caro-affitti "Sarà una staffetta"

Cresce l’accampamento al Politecnico, ultimo giorno di protesta. Dai fuorisede al fotografo di moda: "Milano, non escluderci".

Le tende di Ilaria  Studenti (e non solo)  contro il caro-affitti  "Sarà una staffetta"

Le tende di Ilaria Studenti (e non solo) contro il caro-affitti "Sarà una staffetta"

La tenda vista Politecnico di Ilaria Lamera non è più sola. Venerdì notte se ne sono aggiunte tre, ieri altre quattro. Oggi pomeriggio si smonta. "Ma nelle prossime ore, nei prossimi giorni, potrebbero spuntarne altre davanti alle università milanesi, di Pavia, di Bologna, di tutta Italia. Non deve essere solo un sasso che cade nello stagno, deve rotolare fino a Roma": la voce - e l’auspicio - che corre nell’accampamento. L’idea è quella di creare una staffetta simbolica. Intanto si stila un bilancio, si raccolgono storie, c’è chi le sta mettendo nero su bianco per farle recapitare a Regione e Governo. Andrea Canessi, 22enne di Rovigo, studia Ingegneria aerospaziale al Politecnico, nel campus della Bovisa. Di stanze ne ha girate tante. "Cinque in quattro anni - fa i conti -, da Maciachini a Missori, anche per una sola settimana tra un contratto e l’altro. La prima era competitiva: 300 euro al mese, ma per 9 metri quadri angusti e in tempi di Covid. Da settembre ne ho trovata una nuova, ma i prezzi sono saliti: rispetto ai 500 che pagavo prima ora me ne chiedono 700. Sono venuto a dare sostegno a Ilaria: è qui a nome di tanti. Venerdì mi sono fatto prestare una tenda da un’amica". Era in programma il “Botellon“ in piazza, non volevano lasciarla sola. Anche nelle serate precedenti, nonostante non ci fossero altre canadesi accanto alla sua, si sono dati il cambio e passavano le forze dell’ordine. Ieri sempre con la lista La Terna Sinistrorsa è stata organizzata un’assemblea pubblica. Tutti in cerchio.

"La mia storia la conoscete tutti, ma sin dal primo giorno questa tenda ha voluto rappresentare non un singolo, ma tantissime persone in difficoltà perché gli affitti a Milano sono davvero insostenibili - ha detto la studentessa di Alzano Lombardo circondata da universitari e non solo –. Questa è una protesta apartitica. Tanti mi hanno raggiunto in questi giorni. Credo che sia ora che le fazioni politiche, anziché buttarsi il dito addosso, inizino a collaborare in modo pratico. Perché ho sentito belle parole, ma la mia tenda non è stata messa qui per ascoltare belle parole. Chiediamo soluzioni".

Intanto l’accampamento si arricchiva di nuove tende: quattro sono state piazzate anche dall’Ugs, l’Unione Giovani di Sinistra. "Sono anch’io fuorisede, abito nella provincia di Varese e sono costretto a fare il pendolare, perdendo tre ore e mezzo della mia vita ogni giorno, perché è impossibile per me sostenere retta e affitto a Milano - racconta Lorenzo Colombo, 22 anni, studente della Statale e dell’Ugs -. So di essere più fortunato rispetto a chi abita molto lontano e non ha alternative, ma anche chi abita in provincia parte svantaggiato. Ho raccolto l’appello di Ilaria, ho apprezzato il suo coraggio. Spero che da questa iniziativa nasca una proposta strutturata per il diritto all’abitare". Arriva anche Luca Testoni dall’università di Pavia, portavoce nazionale di Ugs. "Fino all’anno scorso i collegi sono riusciti a contenere le richieste, adesso la domanda di alloggi è cresciuta anche da noi e c’è chi non ce la fa e rinuncia ad iscriversi allì’università", denuncia. Studenti, pendolari, lavoratori giovani e meno giovani si passano il megafono. Tra loro Noemi Mariani, 34 anni, che ha aperto la pagina Instagram “mangiapregasbatty“ per raccontare le “case da incubo“ e le fatiche: "Arrivata a ’una certa’ ho iniziato a pensare di comprare casa - racconta - impossibile senza l’aiuto dei genitori. Lavoro da 10 anni, ho la partita Iva e non mi accendono il mutuo? Di segnalazioni così ne raccolgo tantissime. Sono milanese da due generazioni, una “original one“, ma non ho case in eredità o in Liguria e questa città sta diventando insostenibile". Porta la sua esperienza anche Yuri Catalano, 25 anni, fotografo di moda che ha lasciato Cecina e vive in un monolocale a 800 euro. "Ne guadagno 1.400, faccio fatica. Ma dovrei rinunciare al mio sogno? Al primo imprevisto, alla prima spesa extra, temi di dover abbandonare tutto. Appena ho saputo di Ilaria son venuto qui. La sua è la battaglia di tutti".

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