Le imprese che resistono ai rincari "Tagliamo sprechi e limiamo i costi"

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Il grido d’allarme è comune, arriva da tutte le attività produttive milanesi. All’orizzonte un autunno segnato dall’incertezza, con un costo dell’energia già salito del 600% per le imprese nel confronto con dicembre dell’anno scorso. Intanto le imprese resistono, mettendo in campo misure per ridurre i costi e tagliare gli sprechi. "Si tratta di un rincaro non più sostenibile – ha spiegato Paolo Riva, vicepresidente ai Lavori pubblici di Assimpredil Ance, l’associazione dei costruttori – destinato a impattare sull’intera filiera produttiva delle costruzioni: non solo per le imprese che operano direttamente nell’edilizia stradale ed infrastrutturale ma andando ad incidere, più in generale, sull’esecuzione stessa degli appalti pubblici, impedendo alle imprese di portare a termine le opere". Uno scenario che preoccupa anche i sindacati, perché il caro-energia mette a rischio la faticosa ripresa dopo gli anni della pandemia. "Ci troviamo di fronte costantemente e quotidianamente a importanti allarmi sul tema dei prezzi energetici che vengono lanciati a livello mondiale. Più che le parole da campagna elettorale – spiega il segretario generale della Uil Milano e Lombardia Enrico Vizza – serve un intervento urgente per fare immediatamente fronte al caro energia che riguardi sia la produzione che le famiglie. Non possiamo attendere l’ operatività del nuovo governo, gli interventi servono ora".

In Lombardia, secondo un report della Cgia, una famiglia su dieci sta affrontando serie difficoltà a far quadrare i conti a causa dell’aumento dei costi, e quest’inverno potrebbe essere costretta a spegnere il riscaldamento. Numeri allarmanti, anche se più contenuti rispetto a quelli delle regioni del Sud Italia, dove si stima un 24-26% di famiglie a rischio povertà energetica. Anche Federconsumatori ha effettuato uno studio sui costi che le famiglie dovranno sostenere per il riscaldamento nell’autunno-inverno 2022-2023: gli aumenti variano dal +49% per il gasolio riscaldamento, al +62% per il gas in regime di maggior tutela, al +99% per il pellet.

Andrea Gianni

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