Le figlie dell’anarchico: onorate, ma ora la verità

Claudia e Silvia: quest’opera riconosce nostro padre come 137esima vittima

Le figlie dell’anarchico:  onorate, ma ora la verità

Le figlie dell’anarchico: onorate, ma ora la verità

C’è anche lui, Giuseppe “Pino’’ Pinelli tra le vittime della strategia della tensione indicate nel Memoriale che entro il prossimo 12 dicembre sarà collocato in Piazza Fontana. Un riconoscimento significativo, tanto che le due figlie dell’anarchico, Claudia e Silvia, ieri mattina hanno partecipato alla presentazione del progetto “Non dimenticarmi’’ approvato dal Comune.

Claudia Pinelli sottolinea: "Io ho detto al Comitato organizzatore di questa iniziativa che siamo onorati che abbiano incluso nostro padre, Giuseppe Pinelli, in questo Memoriale che ricorderà le vittime di quel periodo caratterizzato dalla strategia della tensione. Non è un atto scontato, è un riconoscimento importante, che va a riaffermare la verità". La verità, sì, perché Pinelli morì nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era trattenuto (oltre le 48 ore di fermo di polizia) per accertamenti in seguito alla esplosione della bomba in Piazza Fontana, un strage da cui l’anarchico del circolo Ponte della Ghisolfa risultò poi essere del tutto estraneo. La dinamica della morte di Pinelli, però, non è mai stata totalmente chiarita. "È da 52 anni che stiamo aspettando che qualcuno ci racconti com’è morto nostro padre all’interno della Questura di Milano", interviene Silvia Pinelli.

Gli ultimi due presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella hanno reso onore a Pinelli. "Da allora siamo serene, così com’è serena nostra madre Licia, 95 anni – afferma Claudia Pinelli –. Ma continuiamo ad aspettare la verità e rimaniamo attive nella società con la nostra testimonianza".

M.Min.

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