Le barriere? "Non abbiamo finito"

Progetti, soluzioni, messa a norma di marciapiedi e vie: il bilancio di 5 anni del Piano di abbattimento

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di Laura Lana

Oltre venti progetti di tirocinio per oltre 2.500 ore complessive, 400 schede di rilievo realizzate su 600 con cui è stata mappata la città (assi viari, edifici pubblici e parchi), un abaco con 18 soluzioni tipo per incroci e attraversamenti. In mezzo, la messa a norma di marciapiedi e vie che, man mano, sono stati oggetto di manutenzione ordinaria e straordinaria. È questo il bilancio di cinque anni di Peba, il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche. A ottobre 2018 era stata creata la road map con le priorità e gli interventi da fare, nel 2019 erano stati raccolti i questionari ed era stata siglata una convenzione tra il Comune e l’associazione Peba onlus, che gratuitamente dà supporto e consulenza per la progettazione e la partecipazione ai bandi (la stessa collaborazione è stata iniziata anche con l’amministrazione di Cologno Monzese nei mesi scorsi). "Poi c’è stato un blocco complessivo delle attività con il lockdown per il completamento dell’iter di rilievo sul territorio - ammette l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Lamiranda -. Abbiamo finito il lavoro? Assolutamente no. Manca anche l’adozione in Giunta della delibera vera e propria del Peba". Dopo cinque anni, nell’elenco fornito in commissione ci sono il primo giardino dell’inclusione realizzato in via General Cantore nell’ambito dell’intervento McDonald’s, la micro area verde di Picardi e il tratto centrale della strada, la riqualificazione integrale del Villaggio Falck, portando tutto in quota, e il quadrante Restellone. "Da luglio inizieranno i lavori per la realizzazione della pista ciclopedonale di viale Gramsci da Sesto Fs a largo Morganti e in questi giorni è stato aggiudicato il cantiere per piazza Petazzi: qui il progetto elaborato prevede la rimozione degli ostacoli e l’innalzamento della sede stradale".

In corso di esecuzione ci sono piani da 2,5 milioni di adeguamento alla scuola don Milani, da 1,9 milioni nel complesso comunale di via Campestre 250, da 530mila per il recupero e razionalizzazione del patrimonio residenziale. "Non sono specificatamente progetti Peba, ma il tema di abbattimento delle barriere è affrontato". A fare la differenza, nella programmazione della Giunta, sono i fondi del Pnrr: 5,8 milioni per il totale rifacimento e la riprogettazione integrale della scuola Marzabotto, chiusa da quasi un anno, 5 milioni per il quartiere Primavera e altri fondi per la scuola Oriani, la biblioteca centrale e l’asilo Montessori.

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