ANDREA GIANNI; NICOLA PALMA
Cronaca

Lavori per la Magnifica Fabbrica. Vincono i costruttori della Beic. Ma i primi (esclusi) fanno ricorso

La gara da 25 milioni di euro è stata vinta da Gedi Group spa, l’estromessa Ics impugna l’esito e accusa "Costi della manodopera troppo bassi, differenza di 820.421 euro". Vertice in Prefettura: fate chiarezza.

La Magnifica Fabbrica della Scala verrà costruita a Rubattino, nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area ex Innocenti

La Magnifica Fabbrica della Scala verrà costruita a Rubattino, nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area ex Innocenti

L’appalto è stato assegnato un mese fa: il bando europeo da 25 milioni di euro per la costruzione della Magnifica Fabbrica, finanziato per quattro quinti dal Pnrr, è stato aggiudicato a Gedi Group spa, colosso dell’edilizia con sede ad Altamura che sta realizzando anche la Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic). Un esito, si scopre ora, contestato dall’azienda inizialmente in testa alla graduatoria e poi esclusa, la Ics Appalti di Frosinone (rappresentata in gara da Cadel società consortile arl), che ha presentato ricorso al Tar e ha inviato una lettera a istituzioni, sindacati e Gdf per denunciare presunte anomalie nell’offerta vincitrice e chiedere la riammissione.

Del caso si è parlato giovedì mattina a Palazzo Diotti, durante una riunione su vari temi tecnici legati al Pnrr presieduta dal prefetto Claudio Sgaraglia alla quale hanno preso parte anche i delegati di Cgil, Cisl e Uil. Andiamo per ordine. Alla gara per la realizzazione della Cittadella della Scala, progetto che punta a riunire depositi e laboratori del teatro in un’unica sede nel quartiere Rubattino, hanno risposto quindici imprese. Il 6 giugno, la commissione giudicatrice ha stilato la classifica, sommando i punteggi delle offerte tecniche ed economiche: al primo posto si è classificata Cadel con 79,77 punti, seguita da Gedi Group con 75,91 e da Paco Pacifico Costruzioni spa con 74,22. Finita? No, perché il responsabile unico del progetto, come si legge nella determina dirigenziale del Comune, ha disposto ulteriori approfondimenti sulla congruità dell’offerta di Cadel, dopo aver rilevato "che la componente di “costo dei materiali e noli/trasporti”" presentava "uno scostamento di costo significativo rispetto a quello previsto".

Lo stesso è stato fatto con Gedi Group, a cui sono state chieste precisazioni sulla documentazione relativa al costo della manodopera. A valle delle verifiche, le valutazioni sono state di segno opposto: l’offerta di Cadel è risultata "non affidabile"; quella di Gedi, invece, è stata ritenuta rispettosa "del costo della manodopera e dei minimi salariali retributivi" previsti dalla legge. Conclusione: Cadel esclusa e appalto a Gedi. Un esito contestato da Ics appalti, che parla di "gravissima anomalia" nell’aggiudicazione: al centro delle accuse alla stazione appaltante c’è proprio il presunto ribasso sulla manodopera "superiore al 16,6%", che avrebbe generato un differenziale di costi (-820.421 euro) e di monte ore lavorative (-26.892) non tenuto in debita considerazione da chi ha aggiudicato la gara. Una matassa ingarbugliata sulla quale anche i sindacati chiedono di fare chiarezza. "Ciò che ci preoccupa è l’aggiudicazione di un appalto pubblico con risorse Pnrr con un ribasso tagliando i costi della manodopera – spiega il segretario generale della Uil Lombardia, Enrico Vizza –. Quali sono le white list del sindaco Sala? Quale criterio di salario minimo viene definito nei bandi di gara? È fondamentale fare chiarezza, tutelando la trasparenza e la legalità".