ANDREA GIANNI
Cronaca

Laura Santoro: "La mia vita in piscina, ora riparto da uno stage"

Campionessa di nuoto negli anni ’90 e poi professionista del fitness, vira sul lavoro in ufficio: siamo senza tutele

Laura Santoro

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Milano, 22 febbraio 2021 -  Laura Santoro mostra una foto degli anni ‘90, sul podio dopo una delle gare che la incoronarono campionessa italiana. Il punto più alto di una carriera nel nuoto agonistico anche con la nazionale giovanile poi sfociata, una volta ritirata dalle competizioni, in un lavoro nel fitness. Dopo più di vent’anni a saltare fra piscine e palestre milanesi ha deciso di lasciare il mondo dello sport, con una inversione a U che l’ha portata a tentare la strada di una lavoro d’ufficio partendo dal gradino più basso, quello dello stage. Laura, 43 anni, è uno dei collaboratori sportivi che da quando è scoppiata la pandemia si sono trovati senza lavoro. Qualcuno resiste e si reinventa con corsi online. In tanti hanno scelto di cambiare vita e di cercare altri sbocchi professionali. "Mi sono resa conto che alla mia età ricominciare da zero è difficile – racconta Laura Santoro, originaria di Crotone e residente da anni a Rozzano – ma non tornerei indietro".

Come è scattata la decisione? "Fino alla pandemia sono sempre riuscita a vivere di fitness, facendo i salti mortali per portare avanti collaborazioni con strutture diverse. Una vita sempre di corsa, lavorando 12 ore al giorno. Da febbraio dell’anno scorso è cambiato tutto. Da un giorno all’altro mi sono trovata a casa, siamo stati beffati sia dallo Stato sia dai nostri datori di lavoro che hanno potuto liberarsi del personale con un Sms. Sono venute alla luce tutte le storture del sistema e io ho deciso che in quel mondo non ci voglio più tornare. Ho dato un taglio al cordone ombelicale, anche se il nuoto è sempre stato la mia vita".

Di che cosa si occupa adesso? "Ho trovato uno stage in un’agenzia che si occupa di forniture per aziende, pagato 800 euro al mese. Faccio un classico lavoro d’ufficio e, se tutto andrà bene, dovrebbe scattare l’assunzione. Certo che è strano trovarsi a lavorare con altri stagisti ventenni".

Come è cambiata la sua vita? "Adesso alle 18 finisco e posso occuparmi di altro. Prima non staccavo mai, lavoravo anche di sera e nel fine settimana. Alla lunga diventa pesante psicologicamente. Ho scelto, però, di continuare a tenere corsi online per un piccolo gruppo".

Ha ricevuto i bonus? "In un anno ho preso in tutto circa 4.800 euro. Quando lavoravo guadagnavo 1.600-1.400 euro al mese. Il problema è che i collaboratori sportivi sono costretti a un precariato perenne, senza ferie, malattie o maternità. E in questa situazione, quando il sistema si è fermato ed è venuta alla luce la mancanza di tutele, purtroppo si è scatenata anche una guerra tra poveri".