GIAMBATTISTA
Cronaca

L’assistenza alla disabilità. La Regione corre ai ripari: 10,5 milioni e una proroga per evitare liste d’attesa

Fontana e Lucchini: due milioni nei prossimi giorni, gli altri a luglio. I tagli ai contributi economici per i caregiver partiranno solo ad agosto. Le grandi associazioni: scongiurato il peggio. Le famiglie: avanti col Tar.

L’assistenza alla disabilità. La Regione corre ai ripari: 10,5 milioni e una proroga per evitare liste d’attesa

L’assistenza alla disabilità. La Regione corre ai ripari: 10,5 milioni e una proroga per evitare liste d’attesa

Anastasio

Regione Lombardia ha infine trovato i fondi necessari a scongiurare che, almeno per quest’anno, si creino liste d’attesa nell’accesso alla misura B1, quella destinata alle persone con gravissima disabilità. Due milioni di euro saranno stanziati "nei prossimi giorni", altri 8,5 milioni saranno garantiti a fine luglio, quando in Consiglio regionale si approverà l’assestamento di Bilancio. In tutto 10,5 milioni: la cifra che serviva, quella rivendicata da 5 mesi dalle associazioni della disabilità. Oltre al reperimento dei fondi, un piccolo rinvio: i tagli ai contributi economici riservati ai caregiver delle persone con gravissima disabilità (che secondo la Regione potranno essere compensati dal potenziamento dell’assistenza domiciliare diretta) non entreranno in vigore il primo giugno, dopodomani, ma il primo agosto, appena approvati dall’Aula gli 8,5 milioni già menzionati. Una svolta, almeno per quest’anno.

Scelte annunciate dal presidente della Regione, Attilio Fontana, e dall’assessore regionale alla Disabilità, Elena Lucchini, in una nota diramata ieri dopo un incontro con i rappresentanti di quelle associazioni della disabilità che la Regione sottolinea essere "le più rappresentative": Alessandro Manfredi di Ledha, Angelo Achilli della Fand Lombardia, Valeria Negrini (da remoto) del Forum del Terzo settore, Emilio Rota e Salvatore Semeraro di Anffas Lombardia, Emilio Agosti di Anmic. La foto che Palazzo Lombardia ha scelto di allegare alla nota restituisce un’idea solo parziale di quanto avvenuto in questi mesi.

La nota. "Regione Lombardia – vi si legge – stanzierà nei prossimi giorni ulteriori 2 milioni di euro, che si aggiungeranno ai 30,5 già messi a disposizione lo scorso 18 marzo, e disporrà la proroga al primo agosto 2024 dell’avvio della rimodulazione del buono mensile riconosciuto alle persone con disabilità gravissima e anziani non autosufficienti ad alto bisogno assistenziale assistite dal solo caregiver familiare. E con l’assestamento di bilancio di luglio stanzierà altri 8,5 milioni di euro così da evitare liste di attesa e garantire, allo stesso tempo, la presa in carico dei cittadini in condizione di disabilità gravissima, contemperando la libertà di scelta della persona con quanto dispone la normativa nazionale in materia di implementazione dei servizi". "Si tratta – prosegue la nota – del primo step di un percorso che continuerà nei prossimi mesi con la convocazione del Tavolo FNA (Fondo nazionale per la non autosufficienza ndr) e che servirà a rendere strutturale quanto concordato. L’impegno condiviso con le associazioni più rappresentative è di proseguire con un percorso comune, grazie a un dialogo che non è mai venuto meno, a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie, al centro delle azioni della Regione". Nella foto Fontana e i presidenti delle associazioni sono in semicerchio, ciascuno allunga una mano verso il centro sovrapponendola a quella degli altri, alla stregua dei moschettieri, quelli del motto: “Tutti per uno, uno per tutti“.

Ma questa svolta non è stata pacifica e in quella foto non ne compaiono tutti gli artefici. È infatti arrivata dopo che le associazioni della disabilità sono scese in piazza. E lo hanno fatto due volte: il 23 marzo e il 16 aprile. Era da 12 anni che non accadeva, era 12 anni che non si segnalavano manifestazioni di quel tenore dei sodalizi della disabilità. Alla prima, però, hanno partecipato solo le associazioni delle famiglie, quelle del “Comitato B1-B2 affondate“, quelle che non compaiono nella foto, quelle che, da sole, hanno promosso un ricorso al Tar contro l’ultima delibera della Regione. Quanto alle tempistiche, la svolta viene annunciata due giorni prima della data nella quale la contestata delibera sarebbe dovuta entrare in vigore e 10 giorni prima delle elezioni Europee.

"Siamo soddisfatti per aver scongiurato le liste d’attesa per la B1, che avrebbero avuto un esito tragico per molte famiglie – dichiarano Alessandro Manfredi e Angelo Achilli, presidenti di Ledha e Fand –. Un risultato che è il frutto del lavoro svolto ai tavoli istituzionali e delle iniziative promosse da tutto il mondo associativo, culminate con la manifestazione del 16 aprile". "Quattro giorni dopo la notifica del ricorso al Tar disposto da 27 associazioni, due giorni dopo l’avvio della campagna di crowdfunding e 10 giorni prima di una tornata elettorale, la Regione fa retromarcia sui tagli alla B1 – sottolinea il “Comitato B1-B2“–. Il tempismo è quantomeno sospetto. La nota, però, ci conferma che i fondi richiesti a gran voce in questi mesi ci sono sempre stati. Nella stessa nota, però, non si accenna minimamente a cosa accadrà alle oltre 10mila famiglie che sono coinvolte dai tagli del 75% della misura B2 (7mila nel caso della B1 ndr), non si fa riferimento a come e quando saranno implementati i servizi, non si menziona la sottrazione del fondo caregiver e si dà conto di una misura emergenziale e non strutturale; risolveremmo il problema (parzialmente) per quest’anno, trovandoci nella stessa situazione nel 2025. Per questo proseguiremo sulla strada del ricorso". "La Regione finalmente si arrende all’evidenza e grazie alla lotta delle associazioni e delle opposizioni in Consiglio regionale fa una parziale marcia indietro" rimarca Pierfrancesco Majorino (Pd). "Per 6 mesi il centrodestra ha negato l’esistenza dei tagli alla disabilità, ora ammettono che quei tagli sulla pelle di chi soffre rappresentavano invece un rischio concreto" commenta Nicola Di Marco (M5S). "Dopo mesi di proteste e l’annuncio di un ricorso al Tar, la Giunta si è svegliata e ha deciso di intervenire – rilevano Michela Palestra e Luca Paladini (Patto Civico). Siamo soddisfatti: Fontana e Lucchini ammettono i tagli e cercano rimedi concreti. Ma l’emergenza è solo prorogata".