L’ansia, la nostra compagna di vita

È un’emozione che cambia nel tempo e se non controllata può portare molti problemi. Parlarne con uno specialista può servire

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La parola ansia assume diverssignificati in base alla persona che la vive. Il significato stereotipato, affannosa agitazione interiore provocata da bramosia o da incertezza- secondo Oxford Languages, non è condiviso da tutti.

Il 79% degli italiani soffre d’ansia, ma non tutti allo stesso modo, è un’emozione soggettiva e cambia a seconda delle persone, situazioni, età…

Nonostante in tutta l’Italia ci siano circa 100.000 psicologi specializzati pronti ad ascoltarci, la gente per motivi economici eo morali non può e non vuole chiedere aiuto, costringendosi a vivere con dei problemi che con il tempo possono crescere e sviluppare difficoltà maggiori.

Una delle principali cause della paura a parlare è che il terapista possa raccontare quello che viene detto durante la seduta a qualcuno, di essere giudicati o di ricordare momenti bui che ci possano far tornare alla mente le emozioni provate. Tutti gli psicologi hanno un segreto professionale, non possono dire a nessuno ciò che il paziente racconta durante le sedute; è molto importante instaurare un rapporto basato sulla fiducia. In caso di piccoli reati la psicologa è tenuta a far ragionare la persona affinché possa rimediare, ma quando si parla di crimini maggiori è obbligata a dirlo alla polizia.

Le caratteristiche fisiche e mentali più comuni di questo disturbo sono tremolii, muscolatura tesa, fatica nel respirare, la mente si svuota, pensieri intrusivi, pianto, brividi, sudorazione, stati di agitazione… Gli psicologi, dopo vari studi, sono arrivati alla conclusione che un metodo per allontanare l’ansia e i pensieri è la meditazione, perché ci porta a contatto con noi stessi.

Un periodo in cui si soffre maggiormente d’ansia è l’adolescenza, cioè un periodo della nostra vita in cui cambiamo fisicamente ma soprattutto mentalmente e per questo sentiamo la necessità di sfogarci e di parlare con qualcuno, poiché non riusciamo a controllare tutte le emozioni. Secondo la psicologa Ilaria Leoni ciò che provoca principalmente ansia tra i giovani è la paura di non farcela in tutti gli ambiti dove ci si deve mettere in gioco, poiché c’è mancanza di fiducia in sé stessi. Anche se spiacevole, questa è un’emozione che ci aiuta a crescere e a diventare adulti, perché la nostra personalità si sta formando grazie alle esperienze fatte e impariamo a conoscere quali sono le nostre difficoltà.

Molto spesso le parole non sono solo parole e quelli che possono sembrare lamentele e capricci da bambini immaturi, sono in realtà pensieri profondi e carichi di sentimento.

Molti ragazzi scartano l’idea di parlarne con i propri genitori per vari motivi, possono vergognarsi oppure non avere un rapporto così stretto da affrontare con loro argomenti così delicati. Questo li spinge a non parlarne con nessuno e a chiudersi in loro stessi, commettendo un grave errore perché discuterne con qualche adulto potrebbe aiutarli.

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