Milano, 255 uomini per la sicurezza. La Lamorgese: "Ma non dite che c’è un’emergenza"

Vertice con il ministro, subito 140 rinforzi. Sindaco soddisfatto. "Enfasi solo elettorale"

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Milano - Un’iniezione immediata di 140 uomini, metà poliziotti e metà carabinieri. Più altri 70 carabinieri a luglio e 65 finanzieri "appena usciti dai corsi". Il saldo definitivo a fine 2022 tra entrate e uscite sarà di 255 uomini delle forze di polizia in più rispetto al 2021, di cui 150 solo in via Fatebenefratelli.

È la risposta del Viminale all’allarme sicurezza a Milano, generato da un’escalation di episodi in un arco di tempo ridottissimo: dai raid sessuali di gruppo in piazza Duomo al vigile disarmato in viale Coni Zugna; dalla sparatoria di piazza Monte Falterona all’inseguimento di San Siro terminato con l’arresto di cinque persone e il sequestro di una mitraglietta Uzi.

Ieri mattina il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia Lamberto Giannini hanno partecipato al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto della situazione insieme al prefetto Renato Saccone, al sindaco Giuseppe Sala, ai vertici provinciali delle forze di polizia (il questore Giuseppe Petronzi e i comandanti di Arma e Fiamme Gialle Jacopo Mannucci Benincasa e Francesco Mazzotta) e al capo della Dda Alessandra Dolci.

«È stato un incontro concreto – ha spiegato Lamorgese –. Sono state esaminate tutte le problematiche sul territorio, ci siamo detti quello che ha funzionato e quello che non è andato in maniera perfetta". Si è parlato dei "fatti gravissimi" di Capodanno, di cui, secondo le indagini, si sono resi protagonisti ragazzi sia italiani (di prima e seconda generazione) che stranieri. Tradotto: per il ministro, il tema delle violenze non va associato al "discorso immigrazione", ma va letto come "situazione di disagio sociale" da fronteggiare con "un’attività di accompagnamento per ricostruire il tessuto sociale". Si è parlato della manifestazione del 28 gennaio e del "cortocircuito" tra la direttiva del Viminale che impone limitazioni ai cortei causa Covid e la voglia degli studenti di protestare per la morte del diciottenne Lorenzo Parelli, che ha portato alle cariche di alleggerimento nei confronti dei 50 "che hanno cercato di andare in una zona non prevista". Un cortocircuito da "disinnescare" con "dialogo e maggiore ascolto da parte delle istituzioni" di giovani che palesano "un malessere". Dal vertice è "uscito rinfrancato" Sala, che ha rivendicato il calo costante dei reati e accusato la destra di "enfatizzare solo per obiettivi elettorali".  

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