"L’albo dei rider per i servizi? Attendiamo misure concrete"

Protesta dei rider

Protesta dei rider

"L’albo dei rider? Bisogna capire come si tradurrà nella realtà, come si concretizzeranno i propositi di migliorare le condizioni di lavoro di queste persone". Mario Grasso, sindacalista della Uiltucs che da anni segue i rider e i lavoratori della gig economy, attende gli sviluppi dopo il primo passo sancito dall’emendamento approvato dal Consiglio comunale di Milano con 25 voti favorevoli e 8 contrari. Verrà inserita tra gli impegni del Documento Unico di Programmazione 2022-2024 la proposta al centro di una mozione proposta dai consiglieri dem Daniele Nahum e Natascia Tosoni per mettere a disposizione dei rider servizi, spazi di sosta e ristori con servizi igienici, corsi di sicurezza stradale e di lingua italiana.

Il testo, riformulato e sottoposto all’aula chiede quindi di impegnare l’amministrazione ad "attivarsi, anche presso gli enti superiori e competenti, per valutare le migliori modalità giuridiche e organizzative per poter costruire e realizzare un elenco dei rider operanti in città, come ad esempio un albo, la cui iscrizione sarà su base volontaria, atto a garantire dei servizi erogati gratuitamente dal Comune". Quella di spazi di sosta e servizi igienici in città è una richiesta rilanciata da anni anche nei tavoli con le piattaforme del delivery, rimasta per ora lettera morta. Così come è irrisolto il problema delle biciclette caricate sui treni dei pendolari.

 

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