NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Ladra seriale deve scontare quasi dieci anni di carcere ma è neomadre: rilasciata

Borseggiatrice seriale presa dai carabinieri durante un’occupazione: deve scontare 9 anni, 8 mesi e 9 giorni. Ma scatta la circolare per le neo madri

In azione

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Milano - Deve scontare 9 anni, 8 mesi e 9 giorni di reclusione, ma è stata rimessa in libertà perché ha una figlia di 10 mesi. L’ultima applicazione in ordine di tempo dell’articolo 146 del codice penale, resa prassi da due circolari della Procura emanate tra il 30 novembre e il 12 dicembre del 2016, riguarda la borseggiatrice seriale Renata Osmanovic, trentaduenne nativa di Roma con una sfilza di precedenti alle spalle e già arrestata nel 2018 dalla polizia locale dopo aver derubato una turista statunitense sui tapis roulant della Stazione Centrale. La storia inizia alle 14.30 di mercoledì, quando i carabinieri del Radiomobile, su segnalazione degli ispettori dell’Aler, vengono inviati in via Lorenteggio per un’occupazione abusiva alla scala C del civico 183. Nell’appartamento c’è Osmanovic con i suoi sei figli: dice di essere entrata lì dentro perché non aveva altro posto dove dormire e perché sapeva che quell’alloggio con cucina, bagno, salotto e camera da letto era vuoto. 

L’assistente sociale elenca alla donna le possibili alternative abitative offerte dal Comune, ma lei rifiuta ogni proposta e conferma di non volersene andare. Dai controlli in banca dati emergono i precedenti di Osmanovic e soprattutto una nota di rintraccio; di conseguenza, i militari la accompagnano in caserma, dopo aver affidato i minori al marito della donna. Durante i controlli, la trentaduenne dice ai carabinieri di essere incinta e mostra a tal proposito un referto dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, anche se aggiunge di non aver bisogno di supporto medico. Il fotosegnalamento e i successivi accertamenti danno la certezza che quella donna è destinataria di un ordine di carcerazione per 9 anni, 8 mesi e 9 giorni dell’Ufficio esecuzioni penali del Tribunale guidato da Chiara De Iorio. A quel punto, d’intesa con il pm di turno Paolo Filippini, Osmanovic viene accompagnata al pronto soccorso della Mangiagalli per accertare il suo stato di gravidanza. E lì la sorpresa: la trentaduenne non aspetta il settimo figlio. 

Tuttavia, c’è un altro impedimento all’esecuzione dell’ordine: la più piccola dei suoi bambini ha 9 mesi, quindi meno di un anno. E di conseguenza va applicato l’articolo 146 del codice penale, che recita: "L’esecuzione di una pena, che non sia pecuniaria, è differita" sia "se deve aver luogo nei confronti di donna incinta" sia "se deve aver luogo nei confronti di madre di infante di età inferiore ad anni uno". Conclusione: Renata Osmanovic è stata rimessa in libertà. E ci resterà almeno fin quando la bambina avrà compiuto un anno. Nel luglio del 2018, la donna era stata bloccata in flagrante dai ghisa del Nucleo reati predatori, che avevano assistito in diretta al furto della borsa di una donna americana commesso dalla trentaduenne e dalle complici Susanna Sejdic e Hajrija Hamidovic.  

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