Laboratori Scala, l’agitazione si farà. E si apre pure il fronte palcoscenico

Agitazione nello stesso giorno dell’apertura delle buste su Rubattino: possibile incontro con Sala e Meyer

I laboratori della Scala nell’ex sede dell’Ansaldo in via Bergognone

I laboratori della Scala nell’ex sede dell’Ansaldo in via Bergognone

Milano - I lavoratori scaligeri di stanza nei laboratori dell’ex Ansaldo di via Bergognone incroceranno le braccia giovedì prossimo. Ieri l’assemblea, convocata dopo l’incontro tra sindacati e management andato in scena giovedì, ha confermato l’agitazione, con soli quattro astenuti e nessun voto contrario. Insoddisfacenti, per i delegati, le risposte arrivate dalla direzione del Piermarini su carichi di lavoro e personale aggiuntivo da mettere in campo a seconda delle esigenze: i rappresentanti di Cgil, Cisl, Fials e Uil hanno chiesto un’analisi preventiva sui numeri della prossima stagione lirica, così da sapere in anticipo di quanta gente ci sarà bisogno di volta in volta, ma dai dirigenti presenti alla riunione sono arrivate risposte "considerate insufficienti".

Quindi , la mobilitazione andrà in scena, con presidio dalle 8 davanti agli ingressi di via Bergognone: "Abbiamo deciso di dare un segnale forte, così non si può andare avanti", sintetizza Adriano Gnani di Uilcom. La stessa mattina, dalle 11, è in programma proprio all’ex Ansaldo l’apertura delle buste con le offerte sulla Cittadella di Rubattino, che nel futuro prossimo riunirà depositi e laboratori in un unico luogo. Ci saranno sia il sindaco Giuseppe Sala che il sovrintendente Dominique Meyer, e i delegati coglieranno l’occasione per chiedere un incontro ai due: "Ci complimenteremo per il progetto e allo stesso tempo ribadiremo le nostre rivendicazioni", anticipa Paolo Puglisi della Slc-Cgil.

Nelle scorse ore era circolata l’ipotesi che il "sì" allo sciopero potesse portare a un cambio di location per la procedura di apertura delle buste, ma Comune e teatro hanno deciso di confermare come sede gli attuali laboratori: un segnale di apertura ai lavoratori e di volontà di affrontare i problemi, anche perché Rubattino è un progetto che ha unito sin dall’inizio le varie anime del tempio della lirica. Detto questo, i nodi restano tutti sul tavolo. Anzi, sono destinati ad aumentare nel prossimo futuro, a cominciare dalla questione palcoscenico. Sì, perché pure in quel caso i sindacati riproporanno lo stesso schema appena bocciato per i laboratori: "Serve sapere in anticipo di quante forze ci sarà bisogno, quando e per quanto tempo – taglia corto Puglisi –. E questo deve passare da un’intesa con i sindacati, come previsto dagli accordi".

In caso contrario , la protesta potrebbe estendersi ai tecnici del teatro, con possibili ripercussioni sulla programmazione in corso. Tradotto: se si fermano loro, saltano gli spettacoli. La deadline è fissata al 31 maggio, quando ai delegati sarà presentato nei dettagli il cartellone 2022-2023. Sullo sfondo, ma sempre più vicina all’orizzonte, c’è infine la questione del rinnovo del contratto, che potrebbe aumentare ancor di più il malcontento. Il motivo è legato alla congiuntura economica: il periodo complicato che stiamo attraversando, caratterizzato dall’incremento dei costi di energia e materie prime, fa pensare che alla trattativa si possa arrivare, al netto dei conti in regola del Piermarini, con risorse contenute da mettere sul piatto.

 

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