La versione della Trezzi: "Volevo il bene della città"

L’ex sindaco Pd di Cinisello, arrestata per corruzione, risponde al giudice L’operazione Auchan-Grugnotorto? "Un doppio vantaggio collettivo"

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Si difendono davanti alla giudice e chiedono la revoca degli arresti domiciliari l’ex sindaca Pd di Cinisello Siria Trezzi e il marito Roberto Imberti, vicesindaco fino al 2013. Tacciono invece l’imprenditore Paolo Cipelletti, il coordinatore cittadino Pd Ivano Ruffa e l’ex consigliere dem Franco Marsiglia. Si sono tenuti ieri mattina al Tribunale di Monza gli interrogatori di garanzia davanti alla gip Patrizia Gallucci, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per corruzione nell’urbanistica chiesta dai pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo. La prima a sedersi di fronte alla giudice è stata Siria Trezzi, che ha accettato di rispondere alle domande. L’interrogatorio è durato un’ora e mezza. "Ha chiarito di avere seguito la procedura che le è contestata perché così riusciva ad ottenere un doppio vantaggio per la collettività: creare l’operazione Auchan e riuscire a fare avere un parco alla città in un’area dismessa - ha detto il difensore di Siria Trezzi, l’avvocato Vinicio Nardo - Lei è molto provata per questa accusa che arriva a distanza di anni e visto il suo impegno che è sempre stato a favore della collettività. Ma si è dimostrata molto combattiva". Il legale si è detto "molto fiducioso" sulla revoca degli arresti domiciliari chiesta al termine dell’interrogatorio in quanto l’ex sindaca "ha fornito un quadro preciso". "Il mio sogno per Cinisello era quello di un polmone verde", sostiene Siria Trezzi, secondo cui "ci ha rimesso" il costruttore Cipelletti "a causa dell’abbassamento degli indici di edificabilità" nel meccanismo di compensazione per acquisire a patrimonio pubblico le aree del parco del Grugnotorto in cambio del via libera alla realizzazione di progetti edilizi privati in altre aree cittadine, come l’ex Ovocultura.

Secondo la pubblica accusa è stato un errore pensare che con il nuovo Pgt si potessero prendere due piccioni con una fava: da un lato la riqualificazione di Auchan e del quartiere Bettola (dove dal 2015 si attende il capolinea del metrò), dall’altra l’acquisizione da parte del Comune delle aree del Grugnororto. Roberto Imberti ha seguito la strada della moglie, decidendo di sottoporsi a sua volta all’interrogatorio di garanzia, durato oltre due ore. "Ha chiarito i fatti contestati. Se è sereno? Come può esserlo agli arresti domiciliari, ma ne abbiamo chiesto la revoca", ha commentato l’avvocato Giacomo Lunghini. Imberti, che dirige una società di sviluppo immobiliare, è ritenuto l’intermediario tra la moglie e i privati interessati al progetto urbanistico. "Mi vengono 250- 300 mila euro e devo decidere cosa farne", confida ad un amico in un’intercettazione entrata nelle carte dell’inchiesta. Ma lui sostiene che siano state solo parole al vento, definendosi un buontempone sempre pronto a scherzare.

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