STEFANIA
Cronaca

La sveglia più bella: si torna in classe

Stefania

Cecchetti*

Da dormigliona quale sono, non avrei mai pensato di salutare con gioia il suono della sveglia in una gelida mattina d’inverno. Eppure, quando lunedì 10 gennaio ha squillato, sono schizzata in piedi felice di salutare i miei tre ragazzi che hanno ripreso in spalla le cartelle e sono usciti per andare a scuola. Un anno fa le cose erano andate molto diversamente: il passaggio della Lombardia in zona rossa, all’inizio di gennaio, vanificava di fatto la vittoria del nostro Comitato “A Scuola!” (facebook.comascuola2020) al Tar della Lombardia, che aveva respinto l’ordinanza con cui il presidente Fontana imponeva di non riaprire le scuole dopo la pausa invernale. Quello che non è cambiato, rispetto a un anno fa, è la vergognosa campagna mediatica a cui abbiamo dovuto assistere nei giorni dopo Natale, che ha di nuovo insinuato il dubbio che la scuola sia la principale fonte di pericolo in pandemia e i ragazzi una sorta di untori. Ancora ci tocca sentire certe cose. Con un’adesione degli over 12 alla campagna vaccinale all’89%. È una bella lezione sul senso di comunità, quella che abbiamo da imparare da questi ragazzi. Io non bazzico la virologia o la statistica, ho solo il senso pratico di una mamma, ma non mi pare che si sia verificato il disastro annunciato dai presidi, firmatari di quella ignobile petizione per chiedere di non riaprire le scuole dopo Natale. Insegnanti decimati dal Covid? Nelle tre classi dei miei figli (due alle superiori, uno alle elementari) solo un’insegnante è assente perché positiva. Aule vuote per quarantene degli studenti? Qualche assente, sì, ma non tutti per Covid.

Il punto è che tenere aperte le scuole, pur nelle difficoltà che la pandemia impone a tutti, ha un significato enorme. Significa riaffermare quello che mai avrebbe dovuto essere messo in dubbio: che la scuola è un diritto, un servizio essenziale al pari di ospedali e ferrovie, e pertanto non sacrificabile, perlomeno non come prima cosa. Significa ribadire, con le parole di Draghi, che "la scuola è fondamentale per la democrazia, dobbiamo proteggerla".

* Presidente Comitato

“A Scuola!”