MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

La storia di "zio Genny" in un film

“Rozzano 20089“ nel segno del riscatto tra le pellicole selezionate nel festival “Visioni dal mondo“

di Massimiliano Saggese

Zio Genny e Area 51 diventano un film. La storia di Gennaro Speria l’ex detenuto che per espiare le proprie pene andò a piedi a Roma, dal Papa, portandosi un crocifisso in legno di 40 chili sulle spalle e che ha trasformato, con la pandemia, la sua officina meccanica, Area 51, dove lavoravano ex detenuti, in un centro di assistenza per le famiglie povere, è diventata una pellicola. Un docufilm “Rozzano 20089“ dove la vita di Gennaro si intreccia con quella di due rapper, diretto e realizzato da Maria Stella Regè con il supporto di Andrea Bertolini.

Il 17 settembre sarà presentato al teatro Litta nell’ambito del Festival Visioni dal Mondo ideato e diretto da Fabrizio Bizzarri e Maurizio Nichetti e a Rozzano, ma non solo, c’è molta attesa per questo film. La pellicola è fra le dieci finaliste in due diverse categorie; nuovi talenti e concorso nazionale. È ambientata ovviamente a Rozzano ed è un viaggio per indagare in quelle che sono le storie più nascoste, di rivincita nella vita ma anche di povertà e difficoltà.

Gennaro da due anni con la colletta alimentare dà da mangiare a circa duemila famiglie. Fra loro i poveri invisibili: stranieri clandestini, zingari, giostrai, comunità varie come quella filippina o musulmana. Aiuta anche le chiese, come quella evangelica, ed ha pure organizzato spedizioni di generi di prima necessità in Ucraina.

Sono tre le storie che s’intrecciano. C’è Genny, ex carcerato che trascorre le sue giornate presso l’associazione no-profit Area 51, c’è quella di un giovane rapper, Marchino, ragazzo dal passato difficile che, a seguito di un periodo trascorso in comunità, ha incominciato a dedicarsi alla musica, e sta cercando di sfondare come rapper.

E infine quella di Sarso, anche lui giovane rapper, il quale si sente in trappola e sogna di lasciare tutto per andare a vivere a Barcellona. "Voglio raccontare quelle storie difficili che a Rozzano si vivono quotidianamente e che non vede nessuno – spiega Genny – e raccontare anche le storie di chi ha vinto. Di chi si è preso una rivincita sulla vita. Io ho realizzato una oasi dove aiutando ex detenuti o giovani che vengono mandanti in affido aiuto me stesso a fare pace col passato e vorrei trasmettere a chi vuole ascoltare che è possibile fare pace con il passato".