La sfida per il governo della Regione Moratti: Sala voterà me. Lui: falso Scontro totale sulle liste d’attesa

Il sindaco smentisce l’ex vicepresidente lombarda: sto con Majorino. Fontana la attacca sulla sanità: "L’unico fallimento è il suo". Ma lei non ci sta: "Il governatore uscente specula sulla pelle delle persone"

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Il tweet è di quelli spericolati: "Per chi voterà il sindaco Beppe Sala? Voterà per me", cinguetta ieri mattina Letizia Moratti, candidata governatrice della Lombardia con la sua lista civica e il Terzo polo. Però il primo cittadino di Milano (che fu suo city manager quando era sindaca) nega: "Voterò per Majorino. Prendo questa esternazione con simpatia ma certamente voterò" l’eurodeputato dem candidato da centrosinistra e 5 Stelle, "come ho ribadito di recente. Ci sono ragioni ovvie per cui credo che possa essere un buon presidente". "È un caso bizzarro Letizia Moratti – agguanta l’assist Pierfrancesco Majorino –. Nel 2011 aveva accusato Giuliano Pisapia (che la sconfisse poi alle Comunali di Milano, ndr) di aver rubato un’auto; ora ha costretto il sindaco, che ha tanto altro da fare, a smentirla, perché sarà al mio fianco".

Intanto il dibattito verso le Regionali del 12 e 13 febbraio s’infiamma sulle liste d’attesa in sanità. Il governatore ricandidato dal centrodestra, Attilio Fontana, respinge al mittente le accuse di Moratti, sua ex vice e assessora al Welfare da gennaio 2021 a inizio novembre 2022, che sostiene che prima di lei la Regione non avesse fatto nulla. Fontana ricorda la "sperimentazione su Milano e Brescia" avviata "prima del Covid" (15 milioni di euro per incrementare gli appuntamenti su 14 prestazioni più “critiche”, ndr), s’intesta d’aver incaricato Moratti di intervenire "a inizio 2022" e di averle messo a disposizione "cento milioni", ma "la sperimentazione portata avanti" da lei "da gennaio a novembre mi pare non abbia dato grandi risultati. Se c’è un parziale insuccesso è il suo". "Fontana si deve vergonare perché specula sulla pelle delle persone. Quando sono arrivata io i malati chirurgici oncologici non avevano il rispetto dei tempo d’attesa per il 40%. Io ho portato questo 60% (di operati nei tempi, ndr) all’80%, non ancora sufficiente", reagisce Moratti, facendo seguire due comunicati stampa in cui accusa Fontana di aver "bloccato il lavoro avviato nel 2022 per la gestione delle prestazioni di follow up per tutti i pazienti chirurgici oncologici" con le prenotazioni "direttamente da parte degli ospedali, invece che dei pazienti" che, secondo la candidata, "si è tornati a lasciare in balia del loro destino".

La "presa in carico totale" era una sperimentazione, partita tra settembre e ottobre in 13 tra ospedali, Ats e Asst; nell’ultima delibera "urgente" del suo successore Guido Bertolaso sulle liste d’attesa, varata lunedì, il principio è ribadito in via generale ("Con la prima visita effettuata dallo specialista ospedaliero dovrà essere realizzata la “presa in carico” del paziente cronico con la conseguente responsabilità della struttura di provvedere direttamente alla prenotazione delle necessarie prestazioni di controllo").

Moratti attacca anche sull’annuncio di una piattaforma per realizzare l’"agenda unica" degli appuntamenti delle strutture pubbliche e private a disposizione del servizio sanitario regionale: rivendica che "una mia delibera di aprile 2022 ha stabilito che tutte le prestazioni devono essere prenotabili attraverso la rete regionale. Viene fatta rispettare o si prosegue con le dilazioni, aspettando la piattaforma che forse un giorno verrà fatta da Aria? Per tagliare le liste d’attesa ci vogliono volontà e capacità, che io ho e che mancano a Fontana". Majorino concorda che "Fontana è palesemente inadeguato" ma ricorda anche che l’"agenda unica" viene promessa dai tempi in cui assessore era Giulio Gallera, e una delibera della Giunta Maroni "stabiliva dal primo gennaio 2017 l’obblilgo per i privati di conferire tutte le loro agende al sistema di prenotazione regionale, pena la decadenza della convenzione. Peccato che sia rimasta lettera morta. Fontana e Moratti nel 2021 hanno dato ai privati 6,7 milioni di euro per rendere compatibili i loro sistemi informatici. Deadline? Novembre 2021".Giambattista Anastasio

Giulia Bonezzi

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