REDAZIONE MILANO

La seconda vita del denim: stile a fin di bene

Dei 23 pezzi unici firmati Ied cinque sono già in produzione nella sartoria sociale Archè di Quarto Oggiaro

Prendono forma la borsa e la collana firmate da Carlotta Martini, le calzature in denim di Sofia Peselli, il kimono realizzato da Luca Del Prà, ma anche i cestini per la casa di Pietro Zanoletti. Cinque capi e accessori che si completano tra loro, tutti disegnati dagli studenti Ied, entrano in produzione, impreziosendo la collezione della Sartoria sociale Archè di Quarto Oggiaro e sostenendo il lavoro di mamme con bambini e nuclei fragili di cui la fondazione si occupa da ormai trent’anni. Gli abiti e gli oggetti - realizzati partendo da capi in denim - sono frutto del concorso creativo “Sustainable Denim Contest“ e della rigenerazione di tessuti usati.

In azione dodici studenti e studentesse di Ied Moda Milano (che frequentano i corsi di Fashion Design, Shoes and Accessories Design e Fashion Marketing) che hanno realizzato 23 pezzi unici, tra set di collane e cappelli, calzature e borse di varie dimensioni, cappucci e cinture, oltre a scialli, gilet e kimoni. Tra questi ne sono stati selezionati cinque che saranno effettivamente prodotti dalla Sartoria Sociale di Fondazione Arché e messi a catalogo per la vendita a sostegno dei progetti per le famiglie vulnerabili e, in particolare, finalizzati alla costruzione di un’autonomia sociale, abitativa e lavorativa. La fondazione, creata nel 1991 da padre Giuseppe Bettoni, opera a Milano attraverso “Casa Carla“ a Porta Venezia e “Casa Adriana“ a Quarto Oggiaro, dove ospita mamme e bambini con problematiche legate a maltrattamenti, immigrazione, disagio sociale e fragilità personale, e offre alloggi temporanei a nuclei familiari in difficoltà.

All’Arché Live in via Lessona ieri c’è stato il primo lancio. "Abbiamo cercato di fornire agli studenti tutte le linee guida per affrontare il tema dell’upcycling in maniera equa – racconta Alon Siman-tov, coordinatore della specializzazione in Shoes and Accessories Design di Ied Milano –. L’obiettivo era comprendere bene a chi si andava a indirizzare il prodotto, prendere consapevolezza della complessità dell’oggetto disegnato puntando però alla facilità di realizzazione, sfruttare al massimo il capo di partenza e le sue qualità attraverso un attento studio del design, per non sprecare niente". Un intreccio di moda, sostenibilità e solidarietà. Le fasi di sviluppo sono state documentate tutte, passo dopo passo, dagli studenti, che hanno passato ora il testimone alle operatrici della Sartoria Sociale Arché. "La collaborazione tra Fondazione Arché e l’Istituto Europeo di Design è stata una bella opportunità – sottolinea Giuseppe Bettoni, fondatore e presidente di Arché –. I cinque pezzi inseriti nel catalogo della Sartoria Sociale sono la testimonianza concreta che bellezza, solidarietà e sostenibilità possono e devono essere coniugati insieme per il futuro del nostro mondo. Ed è ancora più significativo che a realizzarli siano stati dei giovani studenti".

Simona Ballatore