SIMONA BALLATORE
Cronaca

La scuola che non c’è. Festa di fine anno nell’area di via Strozzi: "Il nostro futuro è qui"

Famiglie e docenti della primaria Massaua nel terreno che ospiterà 21 aule "Un segnale di speranza dopo l’odissea. Non vogliamo perdere altre classi".

La scuola che non c’è. Festa di fine anno nell’area di via Strozzi: "Il nostro futuro è qui"

La scuola che non c’è. Festa di fine anno nell’area di via Strozzi: "Il nostro futuro è qui"

Festa di fine anno nella scuola che non c’è, in quella scuola promessa dal 2016, oggi "fantasma". "Eppur si muove" la primaria Massaua nel terreno di via Strozzi: non solo perché la “bonifica della svolta“ parrebbe ormai vicina, il progetto è già pronto e il Comune ha ribadito il suo impegno, ma anche perché le famiglie, il preside, i docenti e il quartiere tutto hanno dimostrato in questi anni di volerla salvare ad ogni costo. Così, per ribadire che quell’attenzione non verrà meno, hanno deciso di chiudere l’anno proprio lì, dove prenderà forma il futuro edificio di legno che ospiterà 21 aule, una mega biblioteca per seimila volumi, un auditorium da cento posti e la palazzina dello sport. "Lanciamo un messaggio di speranza, per mostrare ai cittadini che stiamo prendendo gradualmente possesso, con i nostri bambini, degli spazi dove sorgerà la scuola – spiega il dirigente scolastico, Manfredo Tortoreto –. Nonostante i ritardi, vogliamo ripartire da qui. La Conferenza dei Servizi del Comune di Milano è stata convocata e sembra che si sia arrivati alla conclusione di un percorso che consentirà la bonifica del terreno". La seconda bonifica, per la quale sono stati investiti tre milioni. "Dovrebbe durare un mese, poi si proseguirà con l’avvio dei cantieri tra novembre 2024 e gennaio 2025 – continua Tortoreto –: l’obiettivo è entrare per l’anno scolastico 2026/27". Non c’è più tempo da perdere: la consapevolezza del pericolo dietro l’angolo è nei numeri e nelle date. Cinque anni fa la scuola di Scrosati aveva 12 classi, quest’anno sono 16, anche grazie al metodo Pizzigoni. "La cara Massaua, dopo la chiusura della vecchia sede e il trasloco, con lo smistamento degli alunni nei due civici di via Scrosati, ha avuto il percorso inverso: contava 16 classi, il prossimo anno avrà solo una prima e nove classi in tutto".

La speranza è in un rilancio appena sarà pronta la sede di via Strozzi, che potrebbe ospitare anche una scuola media. "Quando abbiamo iscritto alla Massaua le nostre gemelle ci avevano detto che la nuova sede sarebbe stata pronta due anni dopo – ricorda Umberto Di Bonaventura –: oggi hanno 12 anni, sono in seconda media. E non so se farà in tempo a vederla la loro sorellina, che è in seconda elementare. I continui ritardi lasciano l’amaro in bocca, ma lavoriamo per le prossime generazioni: il quartiere deve avere la sua scuola, altrimenti si spegne". La festa nella “scuola che non c’è“ si è chiusa nell’oratorio Don Orione. Da qui si guarda oltre: "In mezzo a noi c’è un grandissimo parco, oggi degradato – mostra il preside –: speriamo di creare una convenzione per renderlo a misura di bambini e anziani, un crocevia di generazioni e iniziative".