
I messaggi saranno proiettati prima del sipario su Sigfrido in programma stasera alle 18 al Piermarini
Milano – La comunicazione ufficiale è arrivata nella prima serata di ieri sulla posta elettronica dei segretari territoriali e dei rappresentanti delle Rsa della Scala: "Con riferimento alla vostra richiesta in oggetto, sono a comunicarvi che in occasione della recita di domani, in apertura spettacolo, sarà proiettata la seguente successione di messaggi: Cessate il fuoco! Stop the war! E vo gridando: pace! E vo gridando: amor!". Firmato: Marco Aldo Amoruso, direttore del personale di via Filodrammatici. Due invocazioni per chiedere lo stop dell’offensiva israeliana su Gaza e una frase altrettanto evocativa tratta dall’opera verdiana Simon Boccanegra.
Una presa di posizione prima del sipario sulla Prima di Sigfrido, in programma alle 18 al Piermarini. Come già anticipato qualche giorno fa in un altro scambio via mail con i delegati del teatro, il sovrintendente Fortunato Ortombina ha condiviso l’idea di far sentire anche la voce della Scala sul fronte della guerra in Medioriente. "Apprezziamo il gesto del teatro – premette Paolo Puglisi della sigla Slc Cgil – ma ci saremmo aspettati un approccio molto più deciso per accendere i riflettori sul genocidio che sta avvenendo in Palestina".
Detto questo, il delegato fa sapere che lavorerà nei prossimi mesi con la direzione per organizzare spettacoli a favore di Gaza, con l’obiettivo di raccogliere fondi per ricostruire il Conservatorio nazionale Edward Said raso al suolo dai bombardamenti. Non è escluso un coinvolgimento dell’ex direttore musicale Daniel Barenboim e della sua West Eastern Divan Orchestra.
L’iniziativa della Scala arriva a pochi giorni dalle polemiche innescate dal licenziamento della maschera che la sera del 4 maggio urlò "Palestina libera" mentre la premier Giorgia Meloni stava prendendo posto nel Palco reale per assistere a un concerto organizzato dall’Asian development bank e dal Ministero dell’Economia. I vertici del Piermarini non hanno intenzione di fare dietrofront sul provvedimento, nonostante le pressioni arrivate da più parti. "Sentirò Ortombina verso sera. Io non penso che sia un provvedimento politico", ha spiegato ieri il sindaco e presidente della Fondazione Giuseppe Sala.
Intanto, la nuova rappresentanza sindacale unitaria dei dipendenti del Comune, che ha come portavoce Patrizia Frisoli (Cgil), ha votato nella prima assemblea plenaria – con larga maggioranza e sette astensioni – una mozione che chiede a Sala, alla Giunta e al Consiglio comunale di prendere contatti con Tel Aviv, città israeliana gemellata con Milano, per rappresentare "la volontà di porre fine al genocidio" a Gaza. "Se la risposta di Tel Aviv fosse negativa o reticente – si legge nel documento – chiediamo che Milano annunci l’interruzione immediata del gemellaggio come ha già fatto Barcellona".