Ruben
Razzante*
Il termometro della ripartenza post-Covid è rappresentato dalle ricerche di lavoro. Molte attività sono state costrette a chiudere, la produzione industriale si è contratta e l’occupazione è scesa. Un settore particolarmente interessato a cambiamenti e assestamenti durante la pandemia è quello delle professioni digitali. La richiesta di figure professionali del settore Ict (Information and communication technology) è in crescita ed è tornata ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria da Covid-19, con oltre 50.000 annunci pubblicati online dalle aziende alla ricerca di questi professionisti. È quanto emerge dalle rilevazioni del primo semestre 2021 dell’Osservatorio Competenze Digitali promosso dalle maggiori associazioni dell’Ict, AICA, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia, insieme all’Università Bicocca, sulle ricerche di personale Ict effettuate via web dalle aziende di tutti i settori. Dopo un calo registrato nei primi mesi del 2020, la domanda è tornata ad aumentare. Nel primo semestre 2021 sono stati pubblicati circa 51.700 annunci relativi alle professioni Ict contro i 57.000 dello stesso periodo del 2019. Quali sono le figure che hanno risentito maggiormente della crisi e quali sono invece in crescita? L’edizione di quest’anno dell’Osservatorio propone un approfondimento su tre Regioni rappresentative della situazione italiana – Lombardia, Lazio e Campania – per cogliere le differenze geografiche e dare indicazioni utili per attivare politiche di formazione e strategie d’impresa. Nel primo semestre 2020 era stata rilevata una riduzione di circa il 21% degli annunci pubblicati sul web; i dati relativi ai primi sei mesi del 2021 tornano sostanzialmente ai valori del 2019. In particolare, in Lombardia, nel primo semestre 2021, ci sono stati 17.000 annunci, leggermente meno dei 17.300 del 2019 e decisamente di più dei 13.200 del 2020.
* Docente di Diritto
dell’informazioneall’Università Cattolica
di Milano