La Russa avvisa la Lega dopo il caso-Sicilia: "Ricandidatura di Fontana non è automatica"

Il cofondatore di Fratelli d’Italia difende la Moratti: va coinvolta. La vicepresidente e il Terzo Polo sono un rebus pure per il Pd

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di Giambattista Anastasio

Ignazio La Russa lo dice con schiettezza: "Non c’è più alcun automatismo". Parole che non possono passare sotto silenzio perché a non essere più automatica – secondo il cofondatore di Fratelli d’Italia – è la ricandidatura di un uscente alla presidenza della Regione. Un concetto che La Russa ha espresso in un’intervista al Corriere della Sera e ha ribadito ieri, quando lo si è contattato. Un concetto che, ora, riguarda prima di tutto il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e le sue ambizioni di correre per un secondo mandato. È proprio quando gli si chiede della contesa lombarda che La Russa spiega la sua posizione: "Non c’è più alcun automatismo. C’è una candidatura autorevole, quella di Fontana, che ha lavorato bene e col quale non abbiamo problemi, e poi ci sono valutazioni da fare".

A far venir meno il diritto di Fontana a ricandidarsi senza temere la concorrenza interna è stato il precedente consumatosi in Sicilia: a correre le Regionali per il centrodestra sarà Renato Schifani e non il presidente uscente Nello Musumeci, come era stato chiesto da Fratelli d’Italia. Un antefatto, questo, che secondo La Russa non può restare confinato alla realtà e alle logiche del centrodestra siciliano.

Quanto alle "valutazioni da fare", La Russa non si nasconde: tra le tante, c’è anche quella relativa alle ambizioni di Letizia Moratti, che non ha fatto mistero di voler correre come governatrice per il centrodestra. "Non si può non rispondere alla Moratti. Quando un profilo come il suo pone il tema di una candidatura, si ha il dovere di aprire un dialogo, un confronto, che poi può avere esiti diversi: non sta a me dire quale esito, ma per rispetto non si può far finta di niente. Moratti ha dimostrato di saper fare tutto, è stata in lizza anche per il Quirinale. È importante trovare il modo di coinvolgerla". Un punto, questo, sul quale Fontana ieri ha risposto: "Non ci sono dubbi sul fatto che la Moratti sia una risorsa, tant’è che l’ho scelta come vicepresidente della Regione".

Il Pd e il Movimento 5 Stelle intanto attaccano. "Che Fratelli d’Italia stia pensando di fare le scarpe alla Lega e a Fontana in Lombardia era un segreto di Pulcinella, tuttavia le parole di La Russa di apertura alla candidatura della Moratti ne sono il primo segnale pubblico. Il centrodestra in Regione è diviso e la riconferma di Fontana è sempre più in bilico, come il regno della Lega nella sua Regione simbolo" commenta Fabio Pizzul, capogruppo lombardo del Pd. "Due giorni fa – sottolinea Nicola Di Marco, capogruppo pentastellato – Fontana aveva lanciato l’ennesimo triste appello-autocandidatura, ora Fratelli d’Italia rende noto di dovere una risposta alla Moratti. L’implosione del centrodestra in Regione Lombardia è palese".

Ma anche nel cielo progressista non mancano le nuvole. E a portarle sono il Terzo Polo e la stessa Moratti. Come già riportato, il Pd vuole puntare sull’economista Carlo Cottarelli come candidato alla presidenza della Regione. La scelta di candidarlo alle Politiche come capolista in Lombardia è finalizzata anche ad anticiparne la campagna elettorale nella regione, ad aumentarne la visibilità e a sondarne il consenso in chiave-Regionali. Per il decollo definitivo dell’opzione Cottarelli sarà decisivo, però, capire – sussurrano dai Dem – non solo quanto è forte il centrodestra lombardo ma anche quanto consenso ha il Terzo Polo nella regione e a chi lo erode. Riscontri che arriveranno dalle Politiche. E che saranno ancora più importanti nel caso in cui la Moratti decida di candidarsi governatrice proprio col Terzo Polo.

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