NICOLA
Cronaca

La partita dei taxi. L’Antitrust al Comune: "Aumentare le licenze. Il 20% in più non basta"

Il provvedimento dell’Authority sull’incremento dell’offerta in città. I dati: picchi del 40% di chiamate inevase tra maggio e giugno 2023. "La percentuale è sensibilmente cresciuta in questi ultimi mesi".

La partita dei taxi. L’Antitrust al Comune: "Aumentare le licenze. Il 20% in più non basta"
La partita dei taxi. L’Antitrust al Comune: "Aumentare le licenze. Il 20% in più non basta"

Palma

"L’elaborazione dei dati e delle informazioni ricevute consente di fotografare, nei Comuni di Roma, Milano e Napoli, una situazione di inadeguatezza strutturale del numero di licenze attive, destinata a essere esacerbata a fronte dei futuri e ingenti flussi turistici". L’Antitrust scende in campo nella partita taxi, seppur con argomenti già ampiamente sviscerati a queste latitudini e prendendo atto di una situazione evidente da anni: le auto bianche non bastano più a coprire la domanda. Il provvedimento è il risultato della breve indagine svolta dall’Authority sulla base delle informazioni arrivate in estate da Palazzo Marino, dalle principali compagnie di radiotaxi e dalle piattaforme di intermediazione digitale MyTaxi e Uber.

All’ombra della Madonnina, le licenze sono 4.855 (di cui 4.853 attive): 3,5 ogni mille abitanti e 26,7 ogni chilometro quadrato. L’ultimo bando per emetterne di nuove è stato completato nel 2003, con le ormai mitologiche 303 autorizzazioni firmate Albertini. E passiamo ai flussi di chiamata nel periodo agosto 2022-luglio 2023: l’elaborazione dei dati forniti dai tre radiotaxi 8585, 4040 e 6969 e dalle app MyTaxi e Uber ha fatto emergere "una crescita delle richieste inevase più che proporzionale rispetto al totale delle richieste ricevute". In particolare, "si nota non solo che la percentuale di richieste inevase è sensibilmente aumentata in questi ultimi mesi, per arrivare a oltre il 40% nei mesi di maggio e giugno 2023, ma anche che la percentuale di richieste inevase è stabilmente ben oltre il 20% lungo gli ultimi dodici mesi". E i turni? Ce ne sono 14 continuativi di 10 ore (come quello 5-15), 3 discontinui di 12 ore con pausa di un’ora, 4 discontinui di 12 ore con pausa di 3 ore e 12 discontinui di 12 ore con pausa di 4 ore.

Il Comune, ha preso atto l’Antitrust, ha messo a punto nel tempo un progetto articolato per migliorare il servizio e ha inoltrato alla Regione due differenti richieste per nuove autorizzazioni: la prima nel 2019 da 450 licenze, la seconda l’estate scorsa da mille. Quest’ultima istanza, "insieme a quella dell’attivazione del taxi sharing, non sarebbe stata ancora riscontrata" da Palazzo Lombardia. Ultima nota per uno studio interno di MyTaxi, "che ha individuato in 1.500 il numero di licenze aggiuntive necessarie per raggiungere un adeguato livello del servizio taxi nel Comune di Milano". Fatte queste premesse, l’Authority ha sollecitato l’amministrazione "ad adeguare il numero delle licenze taxi alla domanda di tali servizi, di cui una significativa parte rimane a oggi costantemente insoddisfatta, spingendo l’aumento oltre il tetto del 20%, che, in base ai dati acquisiti, non appare sufficiente a superare le criticità evidenziate". Un passaggio in contrasto con quanto introdotto non più tardi di qualche settimana fa dal dl Asset, che dà ai Comuni capoluogo la possibilità di indire nuovi bandi fino a un massimo del 20%. E non è l’unico punto dolente. Nella parte conclusiva del provvedimento, si parla della presunta "inerzia" di Palazzo Marino nel richiedere i dati ai radiotaxi, dimenticando che negli ultimi anni l’assessorato alla Mobilità ha provato più volte e senza esito (se non con qualche recentissima eccezione) a ottenere quei numeri per avere un quadro chiaro della situazione.

Antitrust a parte, l’amministrazione di piazza Scala ha già chiaro da tempo il suo obiettivo: mille licenze in più. Resta da capire come raggiungerlo, anche se l’ipotesi più probabile porta a un bando da 400-500 autorizzazioni con le regole del Dl Asset, con cifre prudenzialmente più basse rispetto al massimo (971) per bilanciarle con le eventuali richieste di doppie guide che arriveranno dalla categoria. Nel caso non dovesse bastare, potrebbe essere rispolverata la prima richiesta alla Regione del 2019, quella da 450 mai revocata.

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