
"Via dei Matti è una via stranissima, ma non solo è matta, è anche divertente perché ci sono cose strane che si allontanano e sono diverse, ma per questo mi piacciono". Lo scrive e disegna Angel, della seconda E della scuola primaria Nazario Sauro, via Vespri Siciliani.
In classe sono 17 e sono di sette etnie diverse. Dopo una prima interrotta bruscamente dalla pandemia hanno ripreso il cammino insieme. E sulla loro strada hanno incontrato una canzone interpretata da Sergio Endrigo nel 1969, che ha colorato questo cammino: “Via dei Matti numero 0“.
"Ad accendere la lampadina", come dice la maestra Antonella, artefice del progetto “adottato“ poi da tutte le insegnanti, è stata l’omonima trasmissione in onda su Rai 3, con il pianista Stefano Bollani e l’attrice Valentina Cenni che accolgono gli spettatori in una "casa fatta di musica, aperta ad amici e note, storie e sorrisi". Così si sono messe all’opera con la classe, è nato un progetto didattico multidisciplinare che coinvolge le materie di arte e immagine, italiano, geometria, musica, tecnologia e cittadinanza. A testimonianza del percorso c’è un video che stanno diffondendo (lo si può vedere anche sul nostro sito, www.ilgiorno.it) per far conoscere e valorizzare la loro preziosa scuola multietnica (l’80% degli alunni della Nazario Sauro è di origini straniere), di periferia, inclusiva. "Questo progetto sviluppa appieno il concetto di inclusione dato che tra essi si evidenziano le diversità culturali, difficoltà linguistiche, di apprendimento, cognitive e di disabilità – spiega la maestra Antonella –. Abbiamo fatto cantare la filastrocca ai bambini e alle bambine, che hanno interpretato e trasformato il testo in disegno, secondo le loro emozioni, descrivendole con i colori e la scrittura, mettendo in moto la loro fantasia repressa dai cellulari e dai giochi elettronici. La soddisfazione è stata vedere come dai cassetti della fantasia, chiusi dall’uso spropositato della tecnologia usata male, siano riusciti ad esprimere le loro capacità creative coerentemente alle informazioni didattiche".
"Siamo in zona 6 – ricordano le maestre –, in un municipio in una fase di espansione e riqualificazione. Il progetto ha suscitato molta curiosità, ha permesso agli alunni di aprirsi l’uno all’altro. E messo ancora più in relazione noi insegnanti con loro. Cantando, disegnando la via dei Matti, ragionando sulle parole, hanno capito che tutto può essere strano, può essere diverso, ed è questo il bello: vivere insieme la diversità".
Si.Ba.