
Dopo l’ispezione durata un’intera mattinata nella casa della vittima, ieri i carabinieri dei Ris sono tornati a Rescaldina. Questa volta per un sopralluogo a casa del killer, Davide Fontana. Alla ricerca di reperti, sopralluogo che ha coinvolto anche la macchina del quarantenne – ovviamente posta sotto sequestro – parcheggiata nella casa di corte di via Barbara Melzi. Si tratta della Fiat 500 grigia intestata alla madre della vittima, di cui aveva spesso disponibilità Fontana, tanto da averla utilizzata per trasportare i resti smembrati della povera ragazza poi buttati il 20 marzo in un dirupo a Borno. Nell’appartamento della ragazza, ripulito da cima a fondo dal killer, la Scientifica ha trovato tracce ematiche.
E proprio in quell’appartamento aveva messo piede, il penultimo fine settimana di marzo, l’ex moglie di Davide Fontana. La donna, ormai di fatto separata da quell’uomo che giusto un anno prima l’aveva lasciata e se n’era venuto via da Milano per trasferirsi a Rescaldina per vivere a fianco della donna di cui si era invaghito, era venuta per l’ultima volta a trovarlo per portargli i due gatti. Il triste suggello a una vita di coppia finita dopo vent’anni. La tristezza nel cuore. Non sapeva di avere messo piede in quello che era stato lo scenario, più di due mesi prima, all’inizio di gennaio, di un orrendo omicidio.
"Silvia (questo il nome di battesimo dell’ex moglie di Davide Fontana, ndr) è devastata da questa tragedia – racconta il suo avvocato Antonino Crea, dello studio legale S.L.C. –. Proprio il giorno in cui Fontana è stato arrestato e incarcerato dovevo depositare in tribunale il loro atto di separazione". Silvia, racconta il suo legale, non si capacita "di come l’uomo che le è stato accanto per vent’anni abbia potuto mettere in atto non solo l’uccisione di una ragazza, ma anche tutte le condotte agghiaccianti seguite alla sua morte. Questa vicenda spaventosa l’ha completamente stravolta. E ha subito voluto esprimere la sua vicinanza ai genitori e ai famigliari di Carol Maltesi".
Dalla casa di Rescaldina a quella di Milano, nel quartiere di Baggio, che Silvia e l’ex marito avevano deciso di vendere. Il rogito era già stato programmato per il 31 marzo. Con la metà del ricavato che le spettava la quarantenne si sarebbe comprata una nuova casa. Tutto bloccato. Almeno per il momento, finché la magistratura non darà il via libera per la vendita.
Ivan Albarelli
Beatrice Raspa