
e Nicola Palma
La scelta è stata fatta e va nella direzione preannunciata: Assotir, associazione che rappresenta gli autotrasportatori, e Sistema Trasporti, associazione di categoria di Ncc e autobus turistici, hanno deciso di impugnare al Tar la delibera con la quale la Giunta comunale ha introdotto – proprio per i mezzi pesanti – l’obbligo di avere a bordo sensori contro l’angolo cieco qualora intendano entrare e circolare in Area B, la zona a traffico limitato grande quasi come tutta la città. Un obbligo che è entrato in vigore dal primo di ottobre, solo pochi giorni fa, e che l’amministrazione di Palazzo Marino ha voluto introdurre in risposta alla scia di incidenti che negli ultimi mesi hanno causato la morte di cinque ciclisti.
"Il ricorso – spiega Claudio Donati, segretario generale di Assotir – è in fase di stesura, lo presenteremo entro il 10 ottobre, ultimo giorno utile per non sforare i termini. La sicurezza stradale è una priorità per la nostra categoria, che sta tutti i giorni in carreggiata. Ma non condividiamo, non possiamo condividere, il metodo col quale è stato introdotto questo obbligo e non possiamo non tener conto dei problemi e dei disagi che stanno interessando gli autotrasportatori". Donati dettaglia, poi, i motivi del malcontento: "Questo obbligo è stato disposto dal Comune in tempi troppo brevi e senza una conoscenza approfondita della materia. Innanzitutto si tratta di sistemi di sicurezza esterni per i quali, tengo a ribadirlo, nel Codice della Strada non è previsto alcun obbligo e per i quali, come ovvia conseguenza, è impossibile ricevere un’omologazione. Chi li installa si limita alla certificazione senza dare garanzie. Non è un caso – ribadisce Donati – che il rappresentante di una nota casa automobilistica, in una riunione in Comune, abbia paventato la possibilità che alcuni sensori non siano compatibili con le centraline elettriche dei mezzi. Altro problema: la reperibilità sul mercato che, complici i tempi stretti imposti dal Comune, è bassissima. Meglio sarebbe stato attenersi alla normativa europea che dal 2024 impone i sensori sui mezzi di nuova immatricolazione o circoscriverne l’obbligo ai mezzi di cantiere, coinvolti negli ultimi incidenti". Sulla stessa linea Francesco Artusa di Sistema Trasporti: "Queste scelte vanno eventualmente fatte dal Ministero per tutta Italia e non dai singoli Comuni".
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