REDAZIONE MILANO

La Milano di Pomodoro. Non solo piazza Meda: "Le sue opere segnano la nostra quotidianità"

Il Grande Disco in centro ma anche il magico labirinto in via Solari i tesori conservati nella sua Fondazione e in tanti musei cittadini.

Il Grande Disco in centro ma anche il magico labirinto in via Solari i tesori conservati nella sua Fondazione e in tanti musei cittadini.

Il Grande Disco in centro ma anche il magico labirinto in via Solari i tesori conservati nella sua Fondazione e in tanti musei cittadini.

Se n’è andato poco prima di compiere 99 anni nella sua casa di Milano, la città che lo ha accolto, formato e nella quale ha lasciato segni indelebili. Arnaldo Pomodoro era arrivato in città nel 1954, a 28 anni, stabilendo la sua base accanto alla Darsena. Da lì iniziò la sua produzione di opere monumentali che riflettevano sul concetto di materia e spazio che esploravano e trasformavano forme semplici come la sfera, il disco, la colonna. Il grande Disco di piazza Meda, la Fondazione che porta il suo nome e che custodisce un tesoro di capolavori e il magico labirinto all’interno della Fondazione Fendi in via Solari: sono tre dei luoghi simbolo di Pomodoro a Milano. Ai quali si aggiungono le tante opere disseminate in città: dalla Sfera n° 5 al Museo del 900, a quelle delle Gallerie d’Italia, che impreziosiscono il chiostro e il giardino del palazzo che affaccia su piazza Scala, fino alla “Storia del rame“ (1958), conservata al Museo della Scienza e della Tecnica.

Un’eredità “pesante“ che ha segnato luoghi e percorsi artistici in mezzo secolo di storia. Un’eredità che la città ha riconosciuto e nella quale anche le istituzioni si riconoscono. "Con le sue sculture visionarie - ha detto il sindaco Giuseppe Sala - ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte, a Milano e nel mondo. Mancherà il suo sguardo profondo e mai banale". Anche il governatore Attilio Fontana e l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso hanno voluto ricordare "Un artista eccezionale, capace di interpretare il cambiamento dei tempi con uno stile unico e inconfondibile, e la Lombardia, lo ricorderà sempre con gratitudine". Messaggio per la scomparsa di Pomodoro anche da parte del presidente del Senato, Ignazio La Russa: "Ci ha lasciato uno dei più grandi scultori italiani del Novecento, simbolo della scultura contemporanea italiana. Con la sua arte ha saputo interrogare la complessità dell’esistenza e lascia un’eredità preziosa, riconosciuta nel mondo".

Anche il Consiglio comunale in apertura di seduta ha dedicato un minuto di silenzio all’artista. "Ha lavorato fino a pochi giorni fa nella sua casa presso la Darsena - ha ricordato la presidente dell’aula Elena Buscemi - e ci ha lasciato molte opere che sono parte del nostro quotidiano. La sua straordinaria eredità, qui nella nostra città e ovunque nel mondo sarà sempre con noi".

I funerali si celebreranno giovedì 26 giugno alle ore 14.45 in piazza San Fedele a Milano.