
"La logistica non passerà". Gli attivisti chiedono aiuto per “resistere“ in giudizio
"No alla logistica nella valle di Leonardo", la battaglia contro il magazzino Lidl di 55mila metri sui campi prosegue. “Vaprio in movimento“ con il sostegno di Legambiente Adda-Martesana lancia la raccolta fondi per pagare le spese legali della difesa al Consiglio di Stato contro il ricorso presentato dalla catena tedesca di discount. L’azienda si oppone alla decisione del Tar che a novembre aveva accolto i rilievi degli attivisti denunciando "gravi vizi" nella valutazione di impatto del maxi-capannone e aveva ordinato di rimediare. "L’obiettivo è difendere un’area importante del nostro territorio", spiega Francesco De Marchis, promotore della campagna sulla piattaforma on-line Gofundme. Tre anni fa i gruppi e gli agricoltori si erano messi di traverso rispetto al progetto e in prima istanza i giudici amministrativi hanno ritenuto fondate le loro ragioni: "C’erano carenze procedurali nel piano – rincara Giuseppe Moretti, alla testa degli ecologisti di casa –. Un risultato che ci aveva ripagato di tutti gli sforzi: la campagna di sensibilizzazione, i banchetti. Nel complesso fra pertinenze e parcheggi la zona interessata dall’intervento è di 125mila metri: inaccettabile". Tutto da rifare per i magistrati e nel frattempo i coltivatori hanno potuto seminare e raccogliere su quei terreni. "Ci auguriamo che possano continuare a farlo a lungo – ancora Moretti –: questa è una partita fondamentale per il nostro territorio che ha già dato troppo negli ultimi anni alla crescita fuori controllo dei capannoni che cancellano il verde e generano traffico e smog non più sostenibili". I paladini dell’ambiente si preparano a portare di nuovo le loro tesi in aula. "Andremo fino in fondo – promettono –. Lo dobbiamo a tanta gente e ai giovani". Il Comune che nel frattempo ha cambiato casacca, da centrodestra a una civica d’area progressista, ha sempre ribadito "di aver fatto tutto secondo le regole".
Il nuovo sindaco Marco Galli ha inserito nel programma un tentativo di revisione del piano da discutere con il Gruppo "ma ci risulta che la convenzione sia già stata firmata", ricorda De Marchis, che chiede "discontinuità con il passato". Nell’attesa che la politica ci metta le mani, gli attivisti contano "sull’aiuto di tante persone, come nel 2021. È proprio per dare voce alle loro proteste che Legambiente Lombardia aveva avviato l’iter legale e noi siamo sempre stati al loro fianco. Speriamo nella stessa risposta: pochi euro a testa possono fare la differenza".